(BorsaeFinanza.it) Aprire una Partita IVA è un momento decisivo per lavoratori autonomi, liberi professionisti, ditte individuali e società di persone, alle prese con riflessioni sul settore in cui si opera, il fatturato annuo e le spese sostenute. L’Osservatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze rivela nel suo report annuale che nel 2022 sono state aperte circa mezzo milione di nuove Partite IVA: di queste, quasi 240.000 hanno scelto il regime forfettario anziché quello ordinario. Ma quali sono le caratteristiche principali della Partita IVA forfettaria?
Partita IVA forfettaria: cos’è e come funziona
L’Agenzia delle Entrate definisce l’agevolato forfettario un regime che “comporta una serie di semplificazioni tanto ai fini IVA quanto ai fini delle imposte dirette”. A differenza della Partita IVA in regime ordinario e semplificato, destinata a chi produce un reddito elevato e ha la necessità di dedurre e detrarre il volume di spese, la caratteristica principale del regime agevolato è proprio quella di non addebitare l’IVA in fattura ai propri clienti e di non detrarre l’IVA sugli acquisti.
Le semplificazioni sull’IVA sono numerose. I contribuenti in regime agevolato non devono:
- liquidare e versare l’imposta;
- presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale IVA;
- comunicare alle Entrate lo spesometro (l’elenco di clienti e fornitori), gli studi di settore e le operazioni effettuate nei confronti di operatori economici nei Paesi in black list;
- registrare i corrispettivi, le fatture emesse e ricevute.
Gli unici obblighi contabili di chi sceglie il forfettario sono:
- numerare e conservare le fatture e le bollette doganali;
- certificare i corrispettivi;
- integrare le fatture per le operazioni di cui risultano debitori di imposta con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni, senza diritto alla detrazione dell’imposta relativa.
La seconda caratteristica principale della Partita IVA forfettaria è proprio l’aliquota unica: i contribuenti in regime agevolato non pagano l’IRPEF, sostituita da un’imposta del 5% per i primi cinque anni della nuova attività o del 15% dal sesto anno in poi. Basta ricordare, per tutte le fatture di importo superiore a 77,47 euro, di inserire una marca da bollo da 2 euro sul documento.
Per calcolare il reddito imponibile e l’imposta da versare, il Fisco stabilisce una percentuale ipotetica dei costi. Il forfettario prende questo nome perché il reddito sul quale applicare l’aliquota è calcolato a forfait. Ogni codice ATECO ha uno specifico coefficiente di redditività che stima le spese annuali che l’attività sostiene e la percentuale di guadagno ai fini del reddito lordo. La lista completa con gruppi di settore, codici attività e coefficienti di redditività è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il reddito imponibile, ossia la parte di guadagno sulla quale si applica il 15% (o il 5%) di tasse, si calcola moltiplicando il coefficiente di redditività corrispondente al proprio codice ATECO per il principio di cassa, ovvero i ricavi e compensi effettivamente incassati nel periodo d’imposta. Per calcolare l’imposta da pagare, bisogna sott
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