Parliamo di Green bond: dalla definizione ai requisiti

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Green Bond

I Green Bond, sono strumenti finanziari relativamente nuovi, ma che hanno conosciuto un tasso di crescita straordinario dal 2007 a oggi, una sorta di “obbligazioni verdi” che permettono infatti di finanziare vari tipi di progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale,

Green Bond sono obbligazioni come tutte le altre, la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni, il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti, tra cui le ferrovie centrali eoliche e più in generale iniziative legate all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile, per citare qualche esempio

Quali sono i requisiti per emettere “obbligazioni verdi”? 
  • i fondi raccolti dal prestito saranno catturati dai progetti sviluppati in conformità con i Regolamenti di Tassonomia;
  • piena trasparenza sulle modalità di distribuzione dei proventi obbligazionari richiedendo informazioni dettagliate;
  • green bond verificati da un revisore esterno per garantire il rispetto delle regole e la tassonomia dei progetti finanziati. In tal caso è prevista una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani;
  • I revisori esterni che forniscono servizi agli emittenti di obbligazioni verdi dell’UE devono essere registrati e verificati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per garantire la qualità e l’affidabilità dei loro servizi, nonché verificarli per proteggere gli investitori e l’integrità del mercato. Anche in questo caso è prevista una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani.

Infine, è stato integrato l’articolo 8 dell’Ordinanza sulla Tassonomia, che obbliga le imprese a fornire agli investitori informazioni sull’andamento del proprio patrimonio e sulla propria performance economica. In particolare, le società non finanziarie devono rendicontare la loro quota di fatturato, contabilizzando le spese operative e le spese associate ad attività economiche ecosostenibili. Tale integrazione è stata realizzata attraverso un atto delegato, che sarà approvato dal Parlamento e dal Consiglio Ue nei prossimi mesi.
Si ricorda che materiali e report sono a disposizione di aziende e cittadini presso la Piattaforma per la finanza sostenibile,  un gruppo di esperti che ha sviluppato la documentazione tecnica e gli studi. Puoi seguire l’andamento sul portale della Commissione UE.

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