Papa Francesco: “Il Mediterraneo è il cimitero più grande d’Europa”

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

Papa Francesco, ospite a Che tempo che fa, parla con Fabio Fazio di immigrazione

Papa Francesco durante la trasmissione televisiva é intervistato da Fabio Fazio sul tema dei migranti e della guerra. In modo aperto e semplice il Sommo Pontefice analizza prima il tema del conflitto bellico e afferma: “C’è un problema di categorizzazione. Al primo posto in questo momento, mi spiace dirlo, ci sono le guerre. La gente è al secondo posto. Pensiamo ad esempio allo Yemen, da quanto tempo soffre una guerra e da quanto tempo si parla dei bambini dello Yemen. E’ un esempio chiaro e non si trova soluzione ad un problema che c’è da anni, 7 se non 10. Nell’immaginario universale, quello che conta è la guerra, la vendita delle armi. Con un anno senza fare armi, si potrebbe dare educazione e cibo gratis a tutto il mondo, ma questo è in secondo piano: si pensa alle guerre, siamo abituati a questo. E’ duro, ma è la verità. Le guerre producono bambini che muoiono al freddo, ma sono di seconda categoria. Non voglio fare il tragico, ma è la verità. Oggi è più importante la guerra: ideologica, di potere, commerciale.  La guerra è un controsenso della creazione. Per questo la guerra è sempre distruzione. Lavorare la terra, creare una famiglia, far crescere la società significa costruire. Fare la guerra è una meccanica di distruzione”.

In seconda istanza parla del fenomeno dell’immigrazione: “Quello che si fa con i migranti è criminale. In Libia ci sono lager controllati dai trafficanti. Uso la parola lager. Cosa soffrono nelle mani dei trafficanti coloro che vogliono fuggire… Ci sono filmati, se volete vederli sono nella sezione migranti e rifugiati del dicastero per lo sviluppo umano… Soffrono, poi rischiano per attraversare il Mediterraneo. Alcune volte sono respinti perché qualcuno che ha la responsabilità locale dice ‘no, qui non vengono’. Ci sono queste navi che girano cercando un porto: no, muoiano sul mare. Ogni paese deve dire quanti migranti può accogliere, è un problema di politica interna che va valutato bene. C’è l’Unione Europea, bisogna mettersi d’accordo, raggiungendo un equilibrio in comunione. Ora c’è un’ingiustizia: vengono in Spagna e in Italia, i due paesi più vicini, altrove non li ricevono. Il migrante va sempre accolto, accompagnato, promosso e integrato nella società. Quest’ultimo passaggio è molto importante. Poi ci sono paesi che con il calo demografico, penso alla Spagna e all’Italia, hanno bisogno di gente. Un migrante integrato aiuta quel paese. Dobbiamo pensare la politica migratoria in modo intelligente, una politica continentale. E’ una responsabilità nostra. Il fatto che il Mediterraneo sia il cimitero più grande d’Europa deve farci pensare”.

 

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