Arriverà all’ultimo minuto una nuova proroga per le scadenze del 31 luglio per l’approvazione dei piani economico finanziari e delle tariffe Tari 2021. Il governo è a lavoro per preparare emendamenti del decreto Sostegno Bis. Il nuovo decreto, tra le altre cose, prolungherà il termine per la riscossione della TARI fino al 31 agosto. E, infatti, sul rinvio del termine per la decisione sui piani economico-finanziari e sulle tariffe per la Tari 2021, richiesto a gran voce da comuni e annunciato ieri dal viceministro dell’Economia Laura Castelli: “Si tratta di un’esigenza per la quale c’è grande sensibilità e ampio consenso”.
La stessa attenzione non è stata invece osservata per un’altra richiesta pervenuta nei giorni scorsi dagli amministratori locali che spingono per l’invio di preventivi e rendiconti al 31 luglio. Quest’ultima richiesta, a parte le sorprese dell’ultimo minuto, non dovrebbe avere spazio nel decreto. Pertanto, la scadenza del 31 luglio resterà limitata per 1.786 amministrazioni locali che hanno ricevuto anticipazioni di liquidità per estinguere i debiti 2013-2015e modalità del ripiano dell’extradeficit dopo la sentenza 80/2021 della Corte costituzionale. In queste organizzazioni, secondo una nota diffusa da Ifel nei giorni scorsi, il rinvio dei bilanci comporta già scadenze Tari.
In termini di reddito, il caos di Tari domina comunque la scena. Il rinvio del 31 luglio sposterà la scadenza già proposta del primo Decreto Sostegni facendola slittare al 30 settembre. La nuova scadenza arriva in extremis e invece di aiutare la programmazione, sarà una buona scusa per molti enti che comunque non sarebbero arrivati n tempo con la scadenza prevista dal D.lgs 41/2021 (art. 30, comma 5). Dopo incertezze ed eccezioni, il 2021 segnerà il vero debutto del nuovo metodo tariffario messo a punto da Arera, che cambia radicalmente l’equilibrio tra costi fissi e variabili per molte amministrazioni. Occorre comprendere le conseguenze di un decreto legislativo che ha recepito in Italia la direttiva UE economia chiusa (D.lgs. 116/2020) e che continua ad essere oggetto delle perplessità del Ministero della Transizione Ecologica. Quest’ultimo che ha deciso infatti per l’esenzione generalizzata dei magazzini delle imprese e le amministrazioni locali che contestano (anche sulla scorta delle indicazioni Mef a Telefisco 2021) questa interpretazione.