Ordinare il giapponese? gli italiani lo fanno quasi una volta a settimana

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura

Mangiare sushi è come mangiare la pizza. Gli italiani lo fanno quasi una volta a settimana. Lo fanno arrivare a casa e lo condividono in coppia o tra amici. Si perde un po’ l’abitudine con i figli piccoli

Si fa largo anche nei supermercati, soprattutto quelli più grandi dove oltre al banco della carne e del pane si trova molto spesso anche quello del sushi. Una scelta che piace molto agli italiani e che favorisce anche i celiaci che però devono stare attenti a cos aordinano.

La cucina giapponese con i suoi sapori esotici attira sempre più i buongustai curiosi, e anche chi segue una dieta senza glutine può gustare sushi senza glutine. Infatti, con pochi accorgimenti, sushi e sashimi possono facilmente approdare sulle tavole per celiaci. Quando si parla di cucina giapponese, vengono subito in mente riso, pesce e verdure. A prima vista sembra un menù senza glutine. Tuttavia, la domanda non è così semplice. Non solo perché il Giappone ha tradizioni culinarie che vanno ben oltre il sushi e il sashimi, ma anche perché questi due piatti possono nascondere alcune insidie. Il sushi, il piatto più famoso della cucina giapponese, consiste in una base di riso pressato unito a pesce, crostacei e nori alga marina. Per le persone celiache o intolleranti al glutine, il rischio sta nel condimento agrodolce a base di aceto di riso, zucchero e sale, che viene condito con il riso. Se questo mix è stato fatto in casa (con ingredienti originali) o l’etichetta dice senza glutine, il che significa che è certificato, non devi preoccuparti. Sushi senza glutine di tutto rispetto nel tuo piatto! Ovviamente attenzione quando il condimento agrodolce è un prodotto industriale: può contenere tracce di ingredienti proibiti o pericolosi come frumento, aceto di malto e resti di fermentazione del sake.

L’alga Nori, che di solito viene avvolta attorno al riso per creare maki e onigiri, è un prodotto naturalmente privo di glutine. Anche verdure, pesce, crostacei e crostacei, a meno che non siano marinati in salse che devono essere certificate gluten free. Evitate la polpa di granchio, perché può essere cucinata con addensanti e aromi che contengono glutine. Lo stesso vale per il formaggio fuso, che, pur non essendo presente nelle ricette originali, è ormai nel menù di questi ristoranti. Le uova di pesce sono consentite purché l’etichetta sia controllata.

L’unico piatto da evitare completamente è il sushi in tempura di verdure o di pesce perché l’impasto utilizzato è a base di acqua e farina.

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