Si restringe la platea delle donne che potranno accedere alla possibilità di uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età da pensione. Nella Legge di Bilancio il governo Meloni ha prorogato “Opzione donna” ma cambiando i requisiti dello strumento che permette oggi il prepensionamento alle lavoratrici con almeno 35 anni di contributi a a 58 anni per le dipendenti e 59 per le autonome. Nell’ultima bozza di Manovra approdata alla Camera il trattamento previdenziale viene destinato alle 60enni, con un limite di età che dovrebbe essere abbassato in putrid al numero di figli.
Opzione donna, stretta del Governo: la nuova bozza
Rispetto alla casella in bianco nel testo presentato nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, la norma è stata riscritta prevedendo che i requisiti vengano maturati entro il 31 dicembre 2022, con la possibilità di un prepensionamento con oltre 35 anni di contributi e un’età anagrafica pari a 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di 2 anni, per quei soggetti che svolgano, da almeno 6 mesi, una attività di careviger nei confronti d