Nell’espansione dell’Opzione Donna del 2023, i requisiti sono cambiati. L’obiettivo è quello di andare nella direzione di una revisione strutturale della riforma del pensionamento anticipato per le donne, che possono così lasciare il lavoro a 60 anni e fino a due anni prima, con almeno due figli.
La revisione dei requisiti per il rinnovo 2023 inserita nel testo definitivo della Legge di Bilancio applica anche una nuova platea: l’accesso all’opzione viene alle caregiver familiari, alle inabili al lavoro almeno al 74% ed alle dipendenti in esubero di imprese con tavoli di crisi aperti.
Versione femminile: nuovi requisiti per il 2023
L’Opzione Donna 2023 consente ai lavoratori del settore pubblico e privato di andare in pensione anticipata con 35 anni di contributi accertati al 31 dicembre 2022, insieme a un nuovo requisito di età di 60 anni ridotto di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due. Pertanto, si potrà andare in pensione a 59 anni con un figlio e a 58 anni con due o più figli.
Questo requisito diventa lo stesso per i lavoratori dipendenti e autonomi, che sono trattati alla pari, ma con condizioni di accesso peggiori per entrambe le categorie, dato l’inasprimento della soglia dei dati personali. C’è un altro punto dolente: nell’ultima versione del testo della Manovra compare una restrizione del pubblico:
- badanti di familiari, come già definiti per altre forme di assistenza (ad esempio, APE Sociale);
- un decremento di rendimento confermato di almeno il 74% (anche in questo caso si tratta di una delle categorie ammesse anche nell’APE Sociale);
- licenziato o assunto da un’azienda per la quale viene aperto un tavolo di dialogo per la gestione della crisi aziendale (in tal caso il limite di età è di 58 anni).
In tutti i casi viene mantenuta la regola secondo cui la prestazione viene calcolata esclusivamente attraverso il sistema assicurativo. Tuttavia, nell’ambito della riforma delle pensioni del 2024, il quadro normativo, che sarà infine approvato dal parlamento per entrare in vigore nel 2023, potrebbe cambiare ulteriormente.
Regole generali per accedere
Possono aderire all’Opzione donna le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, alle casse sostitutive o eccezionali che risultino contributive al 31 dicembre 1995. L’importo del contributo richiesto deve utilizzare l’accumulo dei pagamenti in questa gestione.
Il requisito dei 35 anni può essere soddisfatto attraverso il congedo obbligatorio di maternità, il riscatto del congedo parentale o altri periodi, le erogazioni volontarie, i periodi di mobilità o la cassa di riserva, consentiti dalla Legge 104. Dall’altra, i concetti di malattia e disoccupazione, che però servono per calcolare l’importo della pensione.