Una delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2023 è la proroga di Opzione Donna, alla quale le lavoratrici potranno accedere nel corso del prossimo anno, anche se i limiti sono più stringenti rispetto a quelli del passato.
Nel corso delle ultime settimane sono state molte le polemiche che sono ruotate intorno ad Opzione Donna:
a far discutere è stata la volontà dell’Esecutivo di collegare i requisiti anagrafici per accedere alla misura al numero dei figli.
Il Governo, guidato da Giorgia Meloni, non è tornato sui propri passi, nonostante le polemiche.
Ha quindi deciso di andare avanti e di mantenere in vigore Opzione Donna, modificando, comunque, alcune regole ed i limiti anagrafici.
Le regole per accedere ad Opzione Donna
Dal 1° gennaio 2023, potranno accedere ad Opzione Donna le lavoratrici che hanno compiuto 60 anni, non più 58.
Resta fermo, invece, il requisito dell’anzianità contributiva, che deve essere pari a 35 anni.
Le madri con un figlio avranno la possibilità di anticipare la richiesta della pensione di un anno, mentre le donne con due o più figli potranno uscire dal lavoro con due anni di anticipo. Comunque vada, le lavoratrici dovranno appartenere alle seguenti categorie:
- avere una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, che deve essere stata accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- essere un caregiver da almeno sei mesi. Devono, quindi, assistere
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