Open Fiber: cos’è e cosa fa

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Negli ultimi mesi Open Fiber è al centro delle discussioni che riguardano l’acquisizione della rete infrastrutturale di TIM, rappresentata da NetCo. L’unione tra le due società creerebbe una grande rete unica. Vediamo quindi di conoscere di più su Open Fiber e perché è importante nella trattativa con TIM.

Open Fiber: cos’è e come funziona

Open Fiber è un operatore di infrastrutture di rete in fibra ottica all’ingrosso, la cui proprietà è ripartita tra la società finanziaria di Stato Cassa Depositi e Prestiti, con una quota del 60%, e la banca d’investimento australiana Macquarie Group, che ha una partecipazione del 40%. Quando fu creata nel dicembre 2015, Open Fiber era interamente di proprietà di Enel. In seguito l’azienda diede vita a un aumento di capitale, a cui partecipò CDP. Ne nacque una joint venture con quote paritetiche tra la più grande compagnia di energia elettrica italiana e il braccio finanziario del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’agosto del 2021, Enel ha ceduto il suo pacchetto del 50%. Gli acquirenti furono: Macquarie per il 40% con un corrispettivo di 2,12 miliardi di euro e CDP per il 10% pagando 530 milioni di euro.

L’attività di Open Fiber è quella di realizzare una rete a banda ultra larga su tutto il territorio nazionale attraverso la tecnologia FTTH (Fiber to the Home). Il modello di business è del wholesale only, ossia dove l’azienda non vende direttamente i servizi di rete a banda ultra larga ai privati, alle imprese e alla Pubblica Amministrazione. In sostanza, Open Fiber installa la fibra e poi la affitta. Per questo motivo non viene considerato un operatore di rete tradizionale. La tecnologia FTTH


© Borsa e Finanza

Leggi l’articolo completo su Borsa e Finanza

Condividi questo articolo
Exit mobile version