Omicron si fa largo nel globo e l’Organizzazione Mondiale della Sanità: i dati sulla gravità clinica rimangono limitati e il rischio complessivo relativo alla nuova variante Omicron rimane molto elevato
L’Organizzazione mondiale della sanità presenta i dati nel suo bollettino di oggi: “Si sta diffondendo più velocemente rispetto alla Delta sia in Sudafrica, dove la circolazione di Delta era bassa, ma sembra diffondersi più rapidamente anche nei Paesi in cui l’incidenza di Delta è elevata, come nel Regno Unito. L’epidemiologia globale di Sars-CoV-2 è caratterizzata da una predominanza di Delta, da un trend in calo nelle quote di Alfa, Beta e Gamma e dalla comparsa sulle scene della variante Omicron, di cui si registra una trasmissione comunitaria in diversi Paesi, riassume l’agenzia. Su 879.779 sequenze caricate nella banca dati Gisaid con campioni raccolti negli ultimi 60 giorni, il 99,2% sono ancora variante Delta (872.876), ma subito dopo c’è Omicron che è salita allo 0,4% (3.755), lasciandosi già alle spalle la variante Alfa ex dominante (rappresenta ormai meno dello 0,1% delle sequenze, 206). Questa settimana, per la prima volta da quando Delta è stata classificata come variante di preoccupazione (Voc) nell’aprile 2021, la percentuale di sequenze ad essa attribuite è diminuita rispetto ad altre Voc, ha lasciato un po’ di terreno. Serve ancora cautela perché può essere che in questo momento i Paesi stiano eseguendo sequenziamenti mirati per Omicron e quindi caricando meno sequenze su tutte le altre varianti, inclusa Delta. In ogni caso nell’ultima settimana casi confermati di Omicron sono stati segnalati da nuovi Paesi di tutte e 6 le regioni Oms. I dati sulla gravità clinica rimangono limitati”
Ulteriori info si avranno nelle prossime settimane a causa del lasso di tempo che separa l’aumento dell’incidenza dei casi e il successivo incremento di casi gravi e morti. Inoltre secondo l’OMS servono più dati” per comprendere meglio” la misura in cui Omicron può eludere l’immunità derivata dal vaccino e/o dall’infezione e la misura in cui i vaccini attuali continuano a proteggere da malattie gravi e morti associate a Omicron”.