L’obesità è una delle maggiori sfide per la salute pubblica del globo: colpisce 800 milioni di persone ed incide profondamente sullo stato di salute. L’obesità ha diverse componenti come quelle sociali e metaboliche, alcune dipendono anche dalla genetica e altre dipendono da fattori ambientali.
Da qualche giorno è trascorso il World Obesity Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Obesità, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation. La giornata è stata un’occasione per coinvolgere organizzazioni, associazioni e individui, con l’obiettivo di parlare della crisi globale dell’obesità e di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare la prevenzione dell’obesità. Inoltre si è parlato anche di discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato per le persone che vivono con l’obesità. L’obesità, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, colpisce 800 milioni di persone e raddoppia il rischio di ricovero in ospedale per Covid-19.
Il numero di persone obese nel mondo è cresciuto di ben tre volte a partire dal 1975. Negli ultimi 40 anni si è osservato un aumento della prevalenza di sovrappeso/obesità, sia nei bambini che negli adulti. I bambini obesi nel 2019 erano 38 milioni di età inferiore ai 5 anni. Si stima che l’obesità infantile abbia un incremento del 60% nei prossimi 10 anni, raggiungendo i 250 milioni entro il 2030.
Nel Belpaese, nel 2019, i bambini in sovrappeso sono il 20,4%, quelli obesi il 9,4% (età 8-9 anni) , quelli gravemente obesi 2,4%. Le bambine in sovrappeso ( il 20,9%) e obese sono l’8,8%, mentre i maschi in sovrappeso sono il 20,0% e obesi il 9,9%. La percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di età è stabile. Ad essere più obesi sono i gruppi socialmente vulnerabili perché hanno meno accesso all’educazione e a corrette informazioni su stili di vita e salute.
Cosa si può fare in caso di obesità? Una sana alimentazione e uno stile di vita attivo.
Dal sito https://www.salute.gov.it/ si legge:
“Il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2020-2025 (adottato con intesa Stato – Regioni 6 agosto 2020) sottolinea che l’obesità incide profondamente sullo stato di salute, poiché si accompagna ad importanti malattie quali il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose che in varia misura peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata e considera l’obesità infantile, in particolare, come una delle più importanti sfide per le conseguenze che comporta, quali rischio di diabete di tipo 2, asma, problemi muscolo-scheletrici, futuri problemi cardiovascolari, problemi psicologici e sociali”.