(BorsaeFinanza.it) Cinquant’anni di investimenti nel reddito fisso significa aver attraversato le due principali “ere” che hanno caratterizzato le obbligazioni: l’iperinflazione e gli alti rendimenti degli anni ’70 e ’80, quando in Italia sono nati i Bot people, e la repressione finanziaria seguita alla crisi del 2008, con i rendimenti a zero o sotto zero, terminata con l’improvviso ritorno dell’inflazione che ha determinato il drammatico 2022 per le quotazioni obbligazionarie. Il 2023 potrebbe essere il primo anno di una nuova era per il reddito fisso e Capital Group, che proprio quest’anno festeggia i cinquant’anni di presenza, è pronta ad affrontarla.
Matteo Astolfi, head of Client Group Italy di Capital Group “Il 2022 è stata la tempesta perfetta per i mercati del reddito fisso – spiega a Borsa&Finanza Matteo Astolfi, head of Client Group Italy di Capital Group – poiché i rendimenti sono cresciuti significativamente e rapidamente da un punto di partenza molto basso. Di conseguenza, gli asset a reddito fisso non sono stati in grado di accumulare un reddito sufficiente ad attutire le perdite dovute all’aumento dei tassi. Sebbene l’investimento nel reddito fisso in un periodo di inflazione elevata e di tassi in aumento possa apparire preoccupante, la buona notizia di oggi è che i rendimenti di partenza sono a livelli che non si vedevano da decenni e offrono un guadagno interessante che ammortizza la potenziale volatilità che continuer
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