Obbligazioni AT1: ecco perché le banche potrebbero non emetterle più

Di Redazione FinanzaNews24 1 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) La decisione della Finma di eliminare 16 miliardi di franchi di obbligazioni AT1 di Credit Suisse nell’ambito della fusione con UBS ha lasciato strascichi nel sistema bancario. Molte banche infatti hanno smesso di emettere questa tipologia di bond. La mossa dell’autorità di regolamentazione delle attività finanziarie svizzera ha scatenato molte polemiche, in quanto ha protetto gli azionisti rispetto agli obbligazionisti. La regola vorrebbe invece che, in caso di fallimento di un istituto di credito, dovrebbe essere prima la proprietà a pagare dazio.

Le obbligazioni Additional Tier 1 si sono diffuse dopo la grande crisi del 2008 con lo scopo di spostare il rischio lontano dai depositanti. In sostanza si tratta di titoli che possono essere convertiti in azioni se il coefficiente patrimoniale di una banca Tier 1 scende sotto certi livelli, che dipendono dalla regolamentazione nei singoli paesi. Questo significa che, in casi estremi, gli obbligazionisti potrebbero finire per partecipare al rischio aziendale. In compenso, i rendimenti di questi titoli sono relativamente alti. Le obbligazioni AT1 sono perpetue, nel senso che la banca non ha alcun obbligo di rimborsare gli invest


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