(Money.it) C’è l’ipotesi di un nuovo Reddito di cittadinanza in Campania. Ipotesi che tuttavia, è bene sottolineare fin da subito, difficilmente si concretizzerà visto che non sembrano esserci i presupposti, né economici né politici, per il passaggio dal Rdc alla nuova Misura integrativa regionale (Mir).
D’altronde, non è stata l’amministrazione regionale ad avere l’idea del Mir, in quanto si tratta di un’iniziativa che parte dal basso: della Misura integrativa regionale, nonché della necessità d’introdurla una volta che verrà completata la stretta al Rdc, ne parla infatti una petizione popolare regionale che nei giorni scorsi, ai sensi dell’articolo 16 dello Statuto campano, è stata presentata al presidente del Consiglio della Regione Campania, quel Vincenzo De Luca che di certo non è mai stato un fan del Reddito di cittadinanza.
Tuttavia, in queste ore si sta parlando molto della Misura integrativa regionale: d’altronde la Campania è la regione con il maggior numero di percettori di Reddito di cittadinanza, quindi è normale che ci sia molto interesse per una misura che, almeno su carta, avrebbe il merito di continuare a riconoscere un aiuto economico a tutte quelle famiglie che stanno perdendo per sempre il diritto al sostegno di Stato.
Vediamo dunque come funzionerebbe la Misura integrativa regionale, nonché quante possibilità ci sono davvero che possa essere autorizzata dal Consiglio regionale.
Cos’è e come funziona il Mir, probabile sostituto del Reddito di cittadinanza in Campania
Per il momento il Mir è solamente una proposta nata da un’iniziativa popolare. E potrebbe anche restare tale.
Nel dettaglio, nell’ambito della campagna nazionale “Ci vuole un reddito”, un gruppo di cittadini ha presentato una petizione chiedendo appunto al Consiglio regionale di prendere in esame la possibilità di adottare una nuova misura al posto del Reddito di cittadinanza.
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