Nuovo Liceo del Made in Italy: iscrizioni aperte a partire da gennaio

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
Nuovo Liceo del Made in Italy: Iscrizioni aperte a partire da gennaio
Nuovo Liceo del Made in Italy: Iscrizioni aperte a partire da gennaio

Il percorso del nuovo Liceo del Made in Italy, sospinto dalla riforma voluta dal ministro Adolfo Urso e approvata il 20 dicembre, prosegue a piena velocità. A partire da gennaio 2024, gli studenti potranno iscriversi a questa nuova scuola superiore. Questa riforma fa parte della strategia generale del Governo Meloni, che mira a rilanciare il patrimonio del nostro Paese e supportare le imprese nella ricerca di nuovi talenti da assumere.

Che cosè il Liceo del Made in Italy

Il Liceo del Made in Italy sarà una sorta di “rivisitazione” del Liceo delle Scienze umane opzione economico-sociale (Lse), introdotto nel 2010 dalla riforma firmata da Mariastella Gelmini come sostituto dell’istituto di Ragioneria. L’obiettivo del Governo è quello di promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy. Sarà una scuola che introdurrà e orienterà gli studenti in modo più concreto al mondo del lavoro.

Come ribadito dalla Presidente del Consiglio, nel Liceo del Made in Italy verranno formate future figure professionali nei settori strategici per l’economia italiana, settori che al momento faticano a trovare nuovi talenti come moda, design, ristorazione, turismo e settore agroalimentare.

Come funziona

A partire dall’anno scolastico 2024-2025, i licei economico-sociali potranno offrire una o più classi del primo anno per l’indirizzo Made in Italy, ma a precise condizioni. I professori dovranno già essere presenti in organico, senza possibilità di chiedere risorse aggiuntive. Le classi del nuovo Liceo sostituiranno quelle del percorso tradizionale, senza affiancarle in parallelo. Un altro aspetto importante riguarda il numero di iscrizioni: nelle classi del Made in Italy dovranno esserci almeno 27 studenti.

Con questa riforma, si spera di poter formare nuove generazioni di professionisti in grado di valorizzare e promuovere il Made in Italy, contribuendo così all’economia e allo sviluppo del nostro Paese.

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