(Money.it) La soluzione del governo Meloni per ovviare al bisogno del gas russo è il piano Mattei per l’Africa, che mira a rendere l’Italia un hub energetico per l’intero Mediterraneo. Il progetto prevede 7 rigassificatori e 5 gasdotti, fino a superare abbondantemente il fabbisogno nazionale.
Il piano del governo Meloni per la rete energetica
Secondo il piano proposto da Giorgia Meloni, l’Italia potrebbe diventare il primo hub energetico europeo, grazie a una partnership privilegiata con il Nord Africa. A renderlo possibile, è l’impresa energetica Eni, motivo per cui il piano prende il nome dal suo fondatore, Enrico Mattei. La premier nei giorni scorsi è stata proprio in Algeria, al fine di perfezionare un accordo che contempla non solo le infrastrutture e il gas, ma anche la riduzione delle emissioni inquinanti.
In ogni caso, al centro dell’accordo c’è l’incremento delle capacità di trasporto, con l’obiettivo di sfruttare la rete di interconnessione energetica fra l’Algeria e l’Italia e riuscire a far fruttare il gas esistente. Per riuscire nell’impresa, serviranno però un nuovo gasdotto per l’idrogeno, oltre alla posa di un cavo sottomarino e, ovviamente, l’aumento della produzione di gas.
Di conseguenza, la premier Meloni si è recata anche in Libia, dove l’amministratore di Eni, Claudio Descalzi, ha firmato un investimento da ben 8 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra senza paragoni, sicuramente mai vista negli ultimi 25 anni, così come sottolineato da Farhat Bengdara, presidente della compagnia petrolifera nazionale libica, la Noc.
Le zone coinvolte dal prog
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