Nuove regole per gli equi compensi dei commercialisti: cosa cambia nel nuovo codice deontologico

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Commercialista

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDEC) ha recentemente proposto una nuova versione del codice deontologico per i professionisti iscritti, con particolare attenzione all’obbligo di rispettare la normativa sull’equo compenso. Questa bozza è stata resa disponibile per consultazione sul sito istituzionale fino al 10 marzo 2024, per permettere agli iscritti di inviare osservazioni e contributi.

L’inclusione dell’equo compenso nel codice deontologico rappresenta un importante passo avanti per garantire una remunerazione adeguata per i professionisti, secondo quanto stabilito dalla legge approvata alcuni mesi fa. Gli articoli 24 e 25 della bozza sottolineano l’importanza di concordare compensi giusti, equi e proporzionati alla prestazione richiesta, prendendo in considerazione diversi criteri come il valore della pratica, la difficoltà dell’incarico e i risultati ottenuti per il cliente.

Altre novità significative

Oltre all’equo compenso, il nuovo codice deontologico propone anche altre novità significative. Tra queste, vi è l’introduzione di una sanzione unica per violazioni plurime, l’attenzione ai comportamenti tra colleghi e l’utilizzo responsabile dei social network. Inoltre, viene sottolineata l’importanza di evitare l’abusivismo professionale e di rispettare le regole per la pubblicità delle proprie prestazioni.

Il codice deontologico in consultazione si applica non solo ai professionisti iscritti, ma anche ai tirocinanti e ai professionisti stranieri operanti legalmente in Italia. In caso di prestazioni al di fuori del territorio nazionale, il professionista è tenuto a rispettare le normative deontologiche del paese straniero, se esistenti, oltre a quelle italiane.

Trasparenza ed etica professionale

Infine, il nuovo codice deontologico pone l’accento sulla trasparenza e sull’etica professionale, vietando pratiche che possano ledere l’immagine della categoria e dei singoli professionisti. Queste regole mirano a promuovere un comportamento corretto e rispettoso verso i clienti e i colleghi, rafforzando la fiducia nel lavoro svolto dalla classe professionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili

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