Nuove regole per gli affitti brevi: cosa cambia con la Manovra 2024?

Di Francesca Parisi 2 minuti di lettura
Affitto

La recente Manovra introdotta dal Governo italiano porta con sé importanti novità per chi affitta i propri immobili per periodi brevi, un segmento che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale grazie a piattaforme come Airbnb.

Le modifiche legislative mirano a regolamentare un mercato in precedenza caratterizzato da una certa anarchia normativa, introducendo nuove aliquote e regole stringenti per contrastare l’evasione fiscale e garantire maggiori sicurezze ai turisti.

Novità fiscali e aliquote maggiorate

Dall’1° gennaio 2024, la tassazione delle locazioni brevi subisce importanti cambiamenti. La Legge di Bilancio ha riformulato il regime della cedolare secca, introducendo un’aliquota del 21% esclusiva per il primo immobile dichiarato. Per gli ulteriori immobili destinati a locazione breve, dall’altro al quarto, l’aliquota applicabile sale al 26%.

Un’ulteriore stretta normativa riguarda coloro che intendono affittare più di quattro immobili, i quali sono obbligati a registrarsi come attività imprenditoriale e a richiedere la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività.

Il Codice Identificativo Nazionale: una novità per la sicurezza

Una delle novità più rilevanti introdotte riguarda l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (CIN), destinato a sostituire il precedente Codice Identificativo Regionale (CIR). Questo codice, attribuito dal Ministero del Turismo mediante una procedura automatizzata, mira a offrire una panoramica chiara e dettagliata di tutti gli immobili disponibili per locazioni brevi. L’esposizione del CIN all’esterno dell’immobile diventa un requisito indispensabile per garantire trasparenza e sicurezza nel settore delle locazioni turistiche.

Sanzioni per i trasgressori

La Manovra prevede sanzioni severe per chi non rispetta le nuove disposizioni. Le multe variano significativamente a seconda del tipo di infrazione: si va da un minimo di 500 euro per chi non espone correttamente il CIN, fino a un massimo di 10.000 euro per chi affitta più di quattro immobili senza la necessaria autorizzazione imprenditoriale.

Queste misure si inseriscono in un quadro più ampio di regolamentazione del mercato, volto a contenere la diffusa evasione fiscale e a migliorare l’offerta turistica.

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