Nuova Pac e possibili impatti sull’agricoltura italiana

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
Nuova Pac e possibili impatti sull’agricoltura italiana

Nuova Pac per l’Italia: un convegno per fare il punto della situazione sulle normative

Quando si parla di Pac ci si riferisce alla Politica Agricola Comune ovvero all’insieme delle regole che l’Unione europea ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri. La PAC infatti, ai sensi dell’articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea,ha come obiettivi quelli di incrementare la produttività dell’agricoltura, assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola, stabilizzare i mercati e garantire la sicurezza degli approvvigionameni e prezzi ragionevoli ai consumatori. L’Italia sia vicina alla Nuova Pac comunitaria  con nuove regole per il settore.

Angelo Frascarelli, presidente Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, illustrando le scelte del Belpaese sul tema dei pagamenti diretti per il periodo 2023-2027 nel Piano Strategico Nazionale per l’attivazione della Pac intervenendo all’evento “Nuova Pac e possibili impatti sull’agricoltura italiana: come i principali cambiamenti normativi si inseriscono nel quadro della struttura produttiva nazionale” afferma: “Dal 2023, gli agricoltori saranno certi solo del pagamento di base, pari al 48% del plafond, in precedenza era dell’85%. Diventa quindi fondamentale accedere agli eco-schemi, ma non tutti i settori lo potranno fare. I settori zootecnico, olivicolo, viticolo e frutticolo, tramite l’accesso agli eco-schemi e al sostegno accoppiato, riusciranno a mantenere i livelli di sostegno attuale. Invece, alcuni settori avranno una forte riduzione del sostegno, tra questi, cereali a paglia, mais, tabacco, pomodoro da industria, ortive. La Pac comunque è vitale perché anche se è vero che impatta su diverse filiere – ha concluso – vuole rispondere a tante esigenze e di tante persone che sono quelle degli agricoltori, di chi ha attenzione all’ambiente, alla salute degli alimenti, all’attenzione degli eventi catastrofali, e quindi questa è la migliore garanzia che si mantenga vitale per i prossimi anni”.

Sarebbe auspicabile quindi secondo l’esperto trovare per questo settore nuove strategie. Ricordiamo che l’evento è stato organizzato da Nomisma in modalità virtuale, in partner  con Philip Morris Italia e con il contributo scientifico di Food Trend Foundation ed è stato trasmesso in diretta streaming da Bologna.

 

Condividi questo articolo
Exit mobile version