Novità per Generali: possibili cambi al vertice potrebbero essere annunciati nel cda di domani

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura

Si riunisce domani il CDA di Generali e il 07 giugno potrebbe essere una giornata da ricordare  in quanto il  gruppo assicurativo affronterà il nodo dell’integrazione dello stesso board dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone. Odore quindi di nuove nomine e proprio domani il Consiglio di amministrazione potrebbe esaminare il parere del comitato Nomine sulla norma dello statuto societario che regola l’ingresso di un nuovo membro in caso di sostituzione di un consigliere espressione delle minoranze.

Secondo lo statuto di generali più che di nuove nomine si dovrebbe parlare di “scorrimento”: secondo lo statuto della società infatti e il cda  dovrebbe sostituire Caltagirone nominando il primo dei candidati non eletti della stessa lista, se ancora eleggibile, disponibile ad accettare la carica e appartenente allo stesso genere. Ad eleggere quindi colui che sostituirà Caltagirone sarà l’interpretazione che i membri del cda daranno alla norma. La prima degli esclusi della lista presentata dall’imprenditore romano è quello di Roberta Neri, ex amministratrice delegata di Enav ed ex direttrice finanziaria di Acea, ma se prevarrà un’interpretazione più restrittiva, legata quindi al genere, potrebbero entrare Claudio Costamagna, se ancora disponibile, Luciano Cirinà, l’ex manager licenziato dalla compagnia, oppure i successivi Alberto Cribiore, Andrea Scrosati o Stefano Marsaglia.

Durante la riunione del cda altro tema all’ordine del giorno potrebbe essere la composizione dei comitati endoconsiliari. Inoltre tema da affrontare sarà anche il destino del comitato Operazioni strategiche, le cui competenze il presidente Andrea Sironi aveva proposto di ricondurre all’intero cda. Per poter prendere decisioni importanti Generali attende quindi la definizione del nuovo  cda e per domani non si aspettano decisioni definitive. Già alcuni giorni fa in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario Andrea Sironi, assumendo un atteggiamento ottimista, aveva affermato che si era quasi giunti ad una una soluzione di mediazione.

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