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La guerra Russia-Ucraina si è rivelata una miniera d’oro per la Norvegia nel 2022. Sulla base delle stime di Statistics Norway, ente di ricerca pubblico norvegese che raccoglie, analizza e pubblica le informazioni statistiche su economia, popolazione e società nel paese, lo scorso anno le entrate derivanti da gas e petrolio sono arrivate a 1.457 miliardi di corone norvegesi, pari a 131 miliardi di euro. È il triplo rispetto al fatturato dell’anno precedente a 498 miliardi di corone, ma soprattutto il più grande introito mai ottenuto dagli idrocarburi.
Norvegia: guadagni ingiusti da gas e petrolio?
Da quando Putin ha invaso l’Ucraina, i prezzi di gas e petrolio hanno accelerato un rialzo già innescato dalla crisi post-Covid della catena degli approvvigionamenti. Il gas alla Borsa di Amsterdam è passato nell’arco di pochi mesi da circa 20 euro a gigawattora a circa 340 euro, mentre il petrolio si è innalzato fino a sfiorare i 140 dollari al barile, una cifra inimmaginabile se si pensa che nel mese di aprile 2020, in piena pandemia, i future del greggio erano addirittura finiti in territorio negativo. Essendo un grande produttore di idrocarburi la Norvegia ha tratto profitto da tutto questo, anche perché il taglio delle forniture russe e le sanzioni che l’Occidente ha imposto a Mosca hanno dirottato la domanda europea verso il paese scandinavo. Oslo si è così conquistata la palma del più grande fornitore di gas naturale in Europa nel 2022.
Gli straordinari guadagni della Norvegia hanno sollevato parecchie critiche, piovute soprattutto dai paesi che hanno maggiormente sofferto la crisi energetica e l’innalzamento delle bollette che ne è derivato. Alcuni giornali stranieri hanno addirittura accusato la nazione guidata da Jonas Gahr Støre di aver lucrato sul conflitto bellico, soprattutto quando ha fatto resistenza, in seno all’Unione europea, in occasione dell’approvazione del tetto al prezzo del gas a 180 euro. Accuse che la Norvegia ha respinto con forza, affermando di non aver mai approfittato di quanto stava accadendo in Ucraina, ma di aver agito sempre con coscienza. Al riguardo, una parte dei guadagni realizzati (75 miliardi di corone, pari a 6,8 miliardi di euro) sono stati destinati ad aiuti militari e civili all’Ucraina p
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