Non solo in Cantina, ma anche a Piazza Affari. Guida al vino quotato in Borsa

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
il vino quotato in borsa

Il vino quotato a Piazza Affari è in continua crescita e fa notare la sua presenza. Sono numerose le società vinicole nel mondo della finanza.

Buono per il palato e anche per l’economia, il vino sembra sempre essere un affare da non sottovalutare. Nel mondo, ben 50sno le aziende vinicole  quotate in 22 Borse (dal 2001 il valore è aumentato di circa il 720%).

L’Italia ha Masi (Sandro Boscaini) e IWB (Giordano Vini e Provinco) nella lista dei valori, ma il terreno è fertile e stanno per emergere nuove imprese e più “cluster” di investimento. Riccardo Illy (presidente del Gruppo Illy), ad esempio, ha detto di voler portare il Brunello a Piazza Affari. Tutto è iniziato dieci anni fa quando la holding di famiglia ha acquisito la prestigiosa Azienda Agricola Mastrojanni di Montalcino con l’obiettivo di creare un centro del gusto.

La tenuta senese di di 108 ettari, di cui 39 destinati a vigneti che producono 80mila bottiglie l’anno, tra cui un cru Brunello di Montalcino Docg (con una “tiratura” di circa 6mila bottiglie), ma anche edizioni DOC di Rosso di Montalcino, Sant’Antimo Rosso, Moscadello e Cabernet di Montalcino.

Oltre alla Illy Caffè, che si occupa di caffè (fatturato di 467 milioni di euro nel 2017), il Gruppo Illy comprende anche la cantina Cantina Mastrojanni (fatturato atteso di 2,2 milioni nel 2018), Dammann Frères (che produce thè 34 milioni), Domori (che si occupa di cioccolato 17 milioni), Agrimontana (alta pasticceria, 20 milioni) e Fgel di Firenze (proprietaria di 7 gelaterie a marchio Bonetti). Tra i progetti di Riccardo Illy, riportati da alcune testate nazionali, sembra che ci sia una nuova holding per tutte le attività tranne il caffè, con l’obiettivo di attrarre un partner finanziario per poi approdare a Piazza Affari.

L’ Italian Wine Brands Group è un operatore leader nella produzione e distribuzione di vini. Le vendite vengono effettuate a livello internazionale attraverso un portafoglio di marchi propri. L’attività si articola in due diverse linee di business: vendita all’ingrosso e vendita a distanza. Nella divisione wholesale i clienti sono operatori del settore come le grandi reti di distribuzione, i monopoli governativi e il commercio tradizionale. La divisione vendita a distanza distribuisce i propri vini direttamente a milioni di clienti privati ​​europei tramite canali web (primo operatore italiano), direct mail e televendite. L’acquisizione del 100% di Enoitalia, ha segnato un punto di svolta per Italian Wine Brands Group  che si è unita così a uno dei principali produttori vinicoli Italiani. Questa unione apre concrete prospettive di passare dall’Aim al segmento Star della Borsa.

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