Non chiamarla solo solitudine, cela molto di più

Di Valentina Ambrosetti 3 minuti di lettura
Wall Street

Esiste una solitudine oggettiva e una soggettiva

È un costrutto psicologico che fa riferimento a due dimensioni distinte ma continue: quella soggettiva e quella oggettiva. La solitudine oggettiva o l’isolamento sociale è l’assenza di relazioni o contatti con altre persone. Appare quando sei fisicamente solo. L’esclusione sociale può verificarsi in molte circostanze ed essere dovuta a molte altre situazioni. Può essere autoindotta (eseguita da noi in prima persona) o indotta in altro modo (eseguita da altri).

Indotta o eteroindotta

Possiamo sentirci fisicamente soli quando ci trasferiamo in una nuova città, quando ci ritiriamo dalla vita sociale per qualche motivo specifico, come la paura (fobia) o la vergogna (umiliazione). Tuttavia, in molti casi, l’isolamento sociale è una condizione attraverso la quale una persona lotta per tutta la vita per raggiungere uno stato di calma e consapevolezza più profonda o pace interiore. L’isolamento è solitamente necessario prima di una prestazione sportiva o educativa più o meno importante.

A volte è possibile che chi ci circonda, un gruppo o dei coetanei, ci isoli. Questo accade quando siamo emarginati, discriminati, quando si diffondono pettegolezzi. La solitudine soggettiva si riferisce alla sensazione di essere soli. È una sensazione che proviamo e percepiamo, che non può corrispondere alla realtà fisica. Puoi essere circondato da dozzine di persone e amici e sentirti ancora solo. Solitudine positiva e negativa, sociale ed emotiva
Si può distinguere in diversi modi. Ad esempio, la solitudine positiva può essere distinta dalla solitudine negativa.

La solitudine positiva è la solitudine che ci fa stare bene, la solitudine che cerchiamo e desideriamo. La solitudine negativa è quella solitudine che è accompagnata da disagio psicologico e sentimenti come: paura, problema, rimpianto e tristezza.

Esistono altri due tipi di solitudine: sociale e affettiva

La solitudine sociale è la solitudine che si prova quando una persona si sente emarginata, discriminata, esclusa, quando sente di subire un’ingiustizia e di essere vittima della disuguaglianza.

La solitudine sociale è vissuta, ad esempio, da chi si trasferisce in un Paese la cui cultura e/o lingua è diversa dalla propria, oppure perché il proprio status socioeconomico è molto diverso da quello di chi lo circonda. Anche la solitudine sociale può essere causata dal fatto che ci sentiamo inadeguati o giudicati o chiamati in causa dagli altri.

Affettivo è il disagio psicologico o un sentimento di solitudine nel mondo dopo la perdita (spesso un lutto, ma non solo) di figure importanti, come un coniuge, un figlio, un genitore.

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