Nexi prosegue espansione estera, cosa fare con l’azione in Borsa?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Con un offerta che si aggirerebbe intorno ai 400 milioni di euro Nexi si è aggiudicata il business dei pagamenti del Banco Sabadell. La divisione era stata messa in vendita a metà 2022 e aveva attirato l’interesse di molti operatori industriali tra i quali, oltre a Nexi, Worldline. La concorrente francese avrebbe fatto un’offerta particolarmente aggressiva senza riuscire però a battere quella del gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo. Oltre a Nexi e Worldline sono stati della partita anche Fiserv, PayPal, Fidelity National Information Services e Network International, mentre la scelta del venditore è stata sin dall’inizio quella di non coinvolgere private equity.

Grazie all’acquisizione del business dei pagamenti del Banco Sabadell Nexi accresce il suo profilo internazionale. Il gruppo milanese si è già ampiamente proiettato fuori dai confini con l’integrazione della olandese Nets e nei mesi scorsi ha intrapreso attività in Germania siglando una partnership con Commerzbank.

Nexi: la discesa delle quotazioni potrebbe continuare fino al supporto in area 7,300

Presente all’interno dell’indice FTSE Mib di Borsa Italiana, il titolo Nexi è decisamente impostato al ribasso nel breve termine, nonostante la performance positiva registrata nella seduta di ieri (+0,58%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 7,644, per poi mantenersi tutto il resto della giornata in uno stretto trading range che non è mai sceso sotto quota 7,540, andando a chiudere sul finale a 7,570 euro.

Dopo l’ultimo massimo relativo toccato lo scorso 2 febbraio sul livello 8,720, i corsi hanno drasticamente invertito la propria rotta violando prima la media mobile a 25 e successivamente (in contemporanea) gli indicatori Supertrend e Parabolic Sar. Una impostazione grafica negativa a cui si aggiunge un indicatore Macd che ha appena incrociato il proprio Signal e un indicatore RSI posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 37.

“Una rondine non fa primavera” e la positività di ieri non deve essere interpretata come l’inizio di un possibile rimbalzo. Per questo è ancora presto. Al contrario, il ribasso dovrebbe continuare anche la prossima settimana fino al raggiungimento del supporto presente in area 7,300, coincidente con la fase di accumulazione formatasi a fine dicembre. Solo allora, aggiornando l’analisi, si potranno ipotizzare movimenti rialzisti. Dal punto di vista operativo, pertant


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