Nel 2021 buono il PIL del Belpaese: +6,6%

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura

Cresce il Prodotto Interno lordo Italiano nel 2021. Bene anche l’indebitamento pubblico. I dati provengono dall‘ISTAT

Si è concluso il 2021 e l’STAT pubblica i dati relativi al il Pil italiano che ai prezzi di mercato è stato pari a 1.781.221 milioni di euro correnti, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil ha quindi avuto un incremento del 6,6%. Secondi l’Istat: “l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria”. Ha rispettato quindi le aspettative perché la stima preliminare diffusa il 31 gennaio era del +6,5%.

Scende anche un dato che ha molto preoccupato il Belpaese in questi ultimi anni, ovvero il deficit delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, che è stato pari a -7,2 %, bene paragonandolo al -9,6 % nel 2020. ISTAT infatti in riferimento al dato commenta: “l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2020 per il buon andamento delle entrate a fronte del più contenuto aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi”.

Cosa sta accadendo invece nel 2022? I dati dei primi 2 mesi del 2022 preoccupano anche legati agli ultimi avvenimenti geopolitici:

Nel secondo mese del 2022 l’inflazione ha registrato un incremento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (a gennaio aveva registrato +4,8%).

L’inflazione è in continua accelerata da ben 8 mesi, con record simili a quelli di  novembre 1995. In ascesa anche i prezzi dei prodotti del carrello della spesa arrivati da +3,2% di gennaio a +4,2%.

I beni energetici spingono in alto la crescita dell’inflazione “a spingere in alto la crescita, seguendo la fiammata di gennaio degli energetici regolamentati: insieme, le due componenti spiegano due terzi della variazione tendenziale dell’indice Nic”. I prezzi dei Beni energetici passano  da +38,6% di gennaio a +45,9% di febbraio 2022) e influenzano anche tutti gli altri prezzi dei beni che utilizzano l’energia per essere prodotti creando un effetto domino che si traduce in rincari generalizzati.

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