NASpI: cosa cambia se si trova un altro lavoro?

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura

L’importo massimo mensile della NASpI per il 2023 è di 1.470,99 euro al mese, ma la quota spettante dipende dalla situazione retributiva precedente alla perdita dell’occupazione. Il sussidio non viene perso se si trova un nuovo lavoro, purché si rimanga al di sotto di una certa soglia.

Esistono quindi una serie di casi in cui è possibile percepire l’indennità di disoccupazione e svolgere un’attività lavorativa, sia autonoma che subordinata. La discriminante solitamente è il reddito, ma ci sono diverse regole a seconda della tipologia di attività.

Il  lavoro subordinato, part-time e disoccupazione

Il lavoro subordinato può essere sommato alla NASpI se il reddito annuo è inferiore a 8.145 euro (soglia della no tax area) e se il contratto di lavoro non supera la durata di 6 mesi (la disoccupazione viene sospesa per il periodo corrispondente). Il datore di lavoro, inoltre, deve essere diverso da quello con cui si è interrotto il rapporto che ha provocato la disoccupazione. Il sussidio spettante sarà ridotto di un importo pari all’80% del reddito da lavoro. Ci sono diverse procedure da rispettare: bisogna comunicare all’INPS l’inizio del rapporto di lavoro entro un mese, indicando anche il reddito annuo previsto.

Se il lavoratore perde uno o due diversi rapporti di lavoro part-time di cui era titolare e mantiene un reddito inferiore a 8.145 euro, può mantenere il lavoro a tempo parziale e chiedere la NASpI, che anche in questo caso sarà ridotta dell’80% del reddito. Devono comunque essere rispettati tutti i requisiti di accesso al trattamento e bisogna comunicare all’INPS il reddito annuo presunto per la prestazione lavorativa in corso.

Si rischia con il lavoro autonomo?

Un’attività autonoma può essere svolta da chi percepisce la NASpI se il reddito non supera i 4.800 euro. La disoccupazione sarà ridotta dell’80% del reddito previsto e bisogna informare l’INPS dell’inizio della nuova attività entro un mese. Se il lavoratore in disoccupazione svolge diverse attività, l’INPS dovrà verificare il reddito complessivo, riducendo il trattamento di conseguenza.

L’autodichiarazione sul reddito ricavato dall’attività lavorativa è obbligatoria entro il 31 marzo dell’anno successivo alla percezione della prestazione.

Adempimenti per chi lavora in NASpI

I disoccupati che dal 2022 beneficiavano della NASpI ma lavoravano (in caso di svolgimento di attività lavorativa autonoma, parasubordinata, subordinata, occasionale), dovevano comunicare all’INPS il reddito presunto 2023 entro il 31 gennaio (tramite modello NASpI-Com) anche se tale reddito presunto è pari a zero. Fino a quando non lo faranno, avranno il sussidio sospeso.

Esistono quindi una serie di casi in cui è possibile percepire l’indennità di disoccupazione e svolgere un’attività lavorativa, sia autonoma che subordinata. La discriminante solitamente è il reddito, ma ci sono diverse regole a seconda della tipologia di attività.

 

 

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