Naspi al padre che si dimette, l’Inps cambia le regole: ecco chi avrà diritto all’indennità di disoccupazione

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) In alcuni casi la Naspi spetta anche a chi si dimette: ne è l’esempio la madre che lascia il lavoro nel periodo di maternità, la quale mantiene comunque il diritto all’indennità di disoccupazione.

Solitamente per avere diritto alla Naspi al termine del rapporto di lavoro deve sussistere la condizione per cui la perdita dell’impiego sia involontaria. Ad esempio, si può accedere all’indennità in oggetto al termine di un contratto di lavoro a tempo determinato, come pure in caso di licenziamento (qualunque sia la motivazione, anche se per colpa del dipendente). Per lo stesso motivo non spetta a chi si dimette, salvo appunto quando sussiste la giusta casa oppure per le sopra citate dimissioni nel periodo di maternità che va dal momento della gravidanza fino al compimento di 1 anno di età del figlio.

Fino a oggi, però, si riteneva che quest’ultima tutela valesse solamente per la lavoratrice madre, ed effettivamente è stato così fino allo scorso 13 agosto 2022 quando sono entrate in vigore le disposizioni contenute nel D.lgs n. 105/2022, ad esempio in materia di congedo di paternità o congedo parentale, con cui ai padri lavoratori sono state riconosciute le stesse tutele della madre.

Da allora, come spiegato dall’Inps con la circolare n. 32 del 20 marzo 2023, le regole in materia di Naspi a seguito di dimissioni in maternità si applicano anche nei confronti de


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