Mutui reduci da un anno di lotta Bce all’inflazione: chi perde e chi guadagna

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Finanza.com) Finanza Mutui reduci da un anno di lotta Bce all’inflazione: chi perde e chi guadagna

Boom rate mutui con strette monetarie della Bce di Lagarde. Cosa è accaduto in un anno di rialzi dei tassi

Rispetto al 2022 i mutui sono arrivati a costare il doppio, almeno in termini di rata.

Questa è, sostanzialmente, una delle conseguenze più pesanti della lotta all’inflazione avviata circa un anno fa dalla Banca Centrale europea, la Bce guidata da Christine Lagarde.

A luglio 2022, infatti, la Bce ha dato il via alla cosiddetta stretta monetaria, continuando ad alzare i tassi.

La scelta effettuata da Christine Lagarde ha avuto un riflesso diretto sui mutui delle famiglie italiane:

le rate sono iniziate ad aumentare e i rincari non sembrano destinati a terminare velocemente. Anche perché la Bce sembra intenzionata a proseguire nella propria lotta all’inflazione: la stretta potrebbe continuare fino al prossimo autunno.

La scelta è stata duramente contestata dal governo Meloni nel corso delle ultime settimane:

oltre alla premier sono intervenuti direttamente sull’argomento Giancarlo Giorgetti ed Antonio Tajani.

Sicuramente dopo anni caratterizzati dal quantitative easing, era difficile prevedere un cambio di rotta così radicale.

È anche vero che è impensabile ritenere che i tassi potessero rimanere sullo zero, mentre l’inflazione iniziava a crescere.

Il rigore imposto da Christine Lagarde, però, ha condizionato notevolmente il mercato dei mutui in Italia, dove la fase distensiva che era stata inaugurata nel 2015 da Mario Draghi aveva sostanzialmente favorito il mercato immobiliare, l’acquisto delle case e la solvibilità degli acquirenti.

Mutui, dal 2017 cresciuti di


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