Mutui, crescita lenta in Italia e in Europa. Ma aumenteranno di più nel 2024

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Palazzo Mezzanotte sede della Borsa Italiana

(Finanza.com) I mutui ipotecari nell’Eurozona da ormai un decennio hanno una crescita troppo bassa, una situazione che è continuata nel 2023 e continuerà nel 2024, secondo le ultime previsioni economiche sui prestiti della Banca europea di EY. Tutto questo causato dagli elevati costi di finanziamento, la debole crescita economica e il calo del sentiment del mercato immobiliare, che riducono la domanda. I mutui ipotecari aumenteranno solo dell’1,5% nel 2023 e del 2,4% nel 2024, rappresentando la crescita più lenta degli ultimi dieci anni.

Le cause di questa flessione dei mutui

Questa flessione nella richiesta di mutui è stata determinata da diversi fattori, tra cui il rallentamento dell’economia, l’elevata persistenza dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse che ha comportato un incremento dei costi di finanziamento. In particolare, il settore immobiliare è quello che sta subendo il colpo più severo.

A causa degli elevati costi della vita e dei finanziamenti, sempre più famiglie in tutta Europa stanno rinunciando all’acquisto di abitazioni, con l’effetto di ridurre al minimo i livelli di erogazione di prestiti ipotecari, che si attestano ora ai minimi degli ultimi dieci anni.

In Italia aumentano i mutui, ma in calo rispetto allo scorso anno

E in Italia? Secondo EY, è previsto un aumento del 1,1% nei mutui ipotecari quest’anno, segnando comunque un calo rispetto al significativo +4,2% registrato nel 2022. Al contempo, si stima una crescita del 4,5% nel credito al consumo per l’anno in corso. D’altra parte, si prevede che i prestiti destinati alle imprese subiranno una contrazione del -5,1%, ma si prospetta una ripresa con una crescita dell’1,4% nel 2024. Il credito bancario al settore privato si contrarrà dell’1,9% nel 2023 per poi tornare a crescere dell’1,1% nel 2024 e del 2,5% nel 2025, analogamente alle altre principali economie dell’Eurozona.

Nonostante un aumento dello 0,1% nei prestiti ipoteca


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