I tassi di interesse sui mutui per l’acquisto di casa stanno finalmente diminuendo, portando un sollievo significativo per molte famiglie italiane e le statistiche dicono che nel mese di marzo 2024, i tassi si sono attestati al 4,21%, in calo rispetto al 4,31% di febbraio. Wuesto dato emerge dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia pubblicato il 10 maggio, che segnala una discesa nei tassi dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, comprese le spese accessorie, rappresentati dal Tasso Annuale Effettivo Globale (TAEG).
Previsioni di riduzione delle rate
Secondo un’analisi di Facile.it sui futures degli Euribor, i mutuatari con prestiti a tasso variabile dovrebbero iniziare a vedere una riduzione degli importi delle rate a partire da giugno e si prevede una diminuzione di circa 22 euro.
Un mutuo variabile di 120.000 euro su 25 anni, sottoscritto prima dell’aumento dei tassi, vedrà una riduzione della rata di 65 euro entro dicembre 2024 e di circa 100 euro entro giugno 2025.
L’Euribor, l’indice cui sono legati i mutui a tasso variabile, ha mostrato una tendenza alla diminuzione, scendendo sotto il 3,90% per il tasso a tre mesi, un movimento che anticipa spesso le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE), il cui direttivo è atteso a giugno per un possibile taglio dei tassi.
Se questo trend dovesse confermarsi, i mutuatari potrebbero beneficiare dei primi effetti positivi già nei prossimi mesi.
Impatti della politica monetaria
L’atteso allentamento della politica monetaria della BCE potrebbe finalmente invertire la tendenza degli ultimi due anni, caratterizzati da una stretta sui tassi per combattere l’inflazione, ma, nonostante la diminuzione della pressione inflazionistica, il settore del credito fatica ancora a ritornare ai livelli pre-crisi, complice l’instabilità economica globale innescata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla conseguente crisi energetica.
La Banca d’Italia ha evidenziato un calo dei prestiti alle famiglie del 1,4% su base annua a marzo, mentre i prestiti erogati alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,9%.