(Finanza.com) Finanza Mutui a tasso variabile: in 14 mesi rate aumentate del 52%
Nell’arco di quattordici mesi le rate dei mutui potrebbero arrivare a subire un aumento del 52%.
Che cosa comporta tutto questo? Questo aumento, per le famiglie italiane, si trasforma in una spesa aggiuntiva di 237 euro.
Questa, sostanzialmente è una delle conseguenze che si verrebbero a verificare se, secondo quanto ha anticipato Christine Lagarde, il prossimo 16 marzo la BCE dovesse procedere con un nuovo aumento del costo del denaro.
A pagare dazio a questa decisione sarebbero quanti hanno sottoscritto un mutuo medio a tasso variabile, che vedrebbero aumentare la rata mensile di 35 euro.
Mutui, continuano a lievitare le rate
Facile.it ha analizzato l’aumento delle rate nel corso degli ultimi mesi e ha cercato di prevedere di quanto possano aumentare, nel caso in cui la BCE dovesse confermare il nuovo rialzo dei tassi: si parla di 50 punti base.
Le simulazioni sono state effettuate su un mutuo a tasso variabile, dell’importo di 126.000 euro, rimborsabile in 25 anni e sottoscritto nel corso del mese di gennaio 2022.
Il tasso di partenza, ossia il Tan, che è stato preso in considerazione nell’analisi, è pari allo 0,67% e corrisponde ad una rata mensile pari a 456 euro.
Dalla seconda metà del 2022, la Banca Centrale Europea ha deciso di combattere l’inflazione andando ad aumentare più volte il costo del denaro.
Questa decisione ha contribuito a far aumentare, in maniera notevole, i tassi dei mutui variabili, che sono arrivati a sfiorare il 4% nel corso del mese di marzo 2023.
L’incremento dei tassi pare che, almeno per il momento, non sia destinato a bloccarsi
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