Nuove regole per i gestori di attività: arrivano in anticipo le nuove regole del dl PNRR valide anche per professionisti. Multe per commercianti e professionisti che non permetteranno i pagamenti elettronici tramite Pos. Prevista sanzione pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione per cui l’esercente abbia negato il pagamento elettronico.
Che il mondo dei pagamenti sia cambiato ce lo hanno dimostrato il covid e cashback ma la vera svolta si avrà venerdì, 30 giugno 2022. In questa data andranno in vigore le nuove regole previste dall’ultimo decreto PNRR. Negozianti, artigiani e studi professionali si dovranno adeguare: non più solo l’obbligo di accettare i pagamenti con carta, ma anche l’applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa. Il decreto era atteso tra sei mesi, i tempi invece si sono ridotti e l’entrata in vigore delle multe non ha avrà ulteriori indugi.
Per coloro che non recepiranno le nuove regole del pagamento elettronico è prevista una multa amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione. La storia dei pagamenti elettronici è stata lunga e ricca di insidie e di stop: già dal 2013, ovvero più di 9 anni fa, è scattato l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti, ma era un obbligo privo di sanzioni e non tenuto quindi in grande considerazione dai commercianti. In seguito, la norma è stata rilanciata nella Legge di Stabilità del 2016 (con il Governo Renzi) che, oltre alle carte di debito, introduceva la possibilità di utilizzare anche le carte di credito come strumento di pagamento, abbassava la soglia minima da 30 euro a 5 euro (ora inesistente) e stabiliva che l’obbligo poteva venire meno se si fosse verificata una “oggettiva impossibilità tecnica”.
La differenza è scattata invece con il primo decreto PNRR, approvato lo scorso dicembre, che introduceva la sanzione agli inadempienti, sanzioni che dovevano iniziare e diventare operativa dal primo gennaio 2023, ed invece, il decreto approvato e reso attuativo dal Consiglio dei ministri ha anticipato i tempi: la nuova data è quindi il 30 giugno 2022.