Soffrirà di “crisi di abbandono” Technogym e perde un po’ la forma registrando un calo del 7,64%.
Non è poi così informa, almeno per oggi, la Technogym, società leader mondiale nella fornitura di prodotti e servizi per il fitness e il wellness. La colpa è da imputare all’ abbandono di Nerio Alessandri che ha ceduto il 6%. Un abbandono rapido ma non indolore, avendo attivato una procedura accelerata.
Quotata in Piazza Affari dal 3 maggio 2016, la Technogym conta 2.000 dipendenti e sei in tutto il mondo dall’ Europa agli Usa e ha conquistato anche Asia, Australia e Sud America raggiugendo valori di esportazione pari al 90% della sua produzione. Si stima che circa 35 milioni di persone utilizzino ogni giorno i prodotti Technogym. Numero destinato a salire.
Nerio Alessandri, industrial designer e fondatore di Technogym nel 1983, ha deciso però di lasciarne una piccola parte, una percentuale del 6%. La sua azienda, fondata a soli 22 anni, ne sente il peso e abituata come è a vincere, ricordiamo essere stata fornitore ufficiale dei giochi olimpici di Sydney (2000), Atene (2004), Torino (2006), Pechino (2008), Londra (2012), Rio (2016) e PyeongChang (2018), perde oggi un po’ di slancio. Il gruppo durante il lockdown non ha subito gravi perdite, anzi ha continuato a consegnare così tanto da aver svuotati i magazzini nel luglio 2020 e ad aver incentivato i suoi dipendenti a produrre con straordinari. Già in quella data aveva mostrato un po’ di perplessità quando in un’intervista riportata da un’articolo del Sole 24 ore affermava: “Sono molto preoccupato per l’impatto – diceva Alessandri – che questo momento drammatico comporterà ad ottobre e novembre. Serve velocità nelle decisioni e servono fatti. La burocrazia in Italia è un freno a mano pazzasco e ora si aggiunge la paura. Io credo che l’Italia abbia delle risorse incredibili dalle risorse per il turismo ai brand di importanza internazionale come Ferrari. Occorre portare a casa nel breve dei piccoli risultati a livello economico che portino fiducia ai giovani e agli imprenditori. E poi lavorare sulle grandi opere che faranno la differenza. Serve coesione sociale perché la crisi non è né di destra né di sinistra. Quello che conta è il Paese e quello che lasceremo ai nostri figli e nipoti»
La situazioni di quest’anno però per Technogym non è affatto male +21.65% (Var% inizio anno) , sarà forse solo una giornata NO. Accade a tutte anche alle più sportive!