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L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft per 69 miliardi di dollari è vicina a completarsi dopo che la Competion and Markets Authority (CMA) britannica ha espresso parere favorevole sull’operazione. L’autorità antitrust del Regno Unito fino a oggi è stato l’ostacolo più duro da superare per le due aziende, impegnate nel portare a termine l’accordo più grande mai fatto nel settore del gaming. Adesso sembra che Londra possa aggiungersi agli altri 41 paesi che finora hanno concesso il via libera.
La CMA ha cambiato idea dopo che Activision ha venduto i diritti del cloud gaming al produttore francese di videogiochi Ubisoft. Questo “risolve in modo sostanziale le precedenti preoccupazioni”, ha riferito l’autorità. Tuttavia l’assenso definitivo non è stato ancora dato in quanto alcune questioni devono essere chiarite o dettagliate, ma la sensazione è che ormai sia solo una questione di tempo. Le azioni di Activision Blizzard salgono dell’1,74% nelle contrattazioni pre-market a Wall Street, mentre il titolo Ubisoft alla Borsa di Parigi stamane balza del 3,69%.
Microsoft-Activision: Ubisoft la chiave di volta
A sbloccare l’ingorgo relativo al deal tra Microsoft e Activision è stata la firma dell’accordo tra Ubisoft e la società di Santa Monica per lo streaming dei giochi. L’azienda francese ha affermato di voler acquisire i diritti per Call of Duty e per tutti gli altri games pubblicati nei prossimi 15 anni una volta completata la fusione Microsoft-Activision.
In una nota, il broker americano Jefferies afferma che “Microsoft ha effettivamente comunicato al mondo che il suo partner preferito nel nascente mercato del cloud gaming è Ubisoft. Il comunicato non offre esplicite informazioni finanziarie, ma ci è stato detto che Ubisoft compenserà Microsoft per i diritti di streaming cloud dei giochi di Activision Blizzard attraverso un pagamento una tantum e un meccanismo di prezzi all’ingrosso basato sul mercato, compresa un’opzione che supporta i prezzi basati sull’utilizzo”.
Jefferies si domanda su chi cadrà il rischio finanziario se la domanda non verrà soddisfatta e se per finanziare la transazione Ubisoft dovranno emettere nuove azioni. Ad ogni modo il broker considera questa notizia positiva per la società con sede a Montreuil.
Ecco i prossimi passi della CMA
Come anticipato, la CMA ancora non ha dato l’assenso definitivo alla maxi operazione che riguarda Microsoft e Activision. Per ora l’antitrust ha aperto una nuova fase di consultazione per valutare le ultime garanzie offerte dal gigante di Redmond. Tale passaggio dovrebbe durare al massimo fino al 6 ottobre, giorno in cui l’authority potrebbe prendere una decisione conclusiva.
Dal settembre 2022, quando la CMA ha avviato una revisione dell’accordo per valutare i rischi di un eventuale comportamento lesivo per la concorrenza e di abuso di posizione dominante, è passato un anno esatto e ora investitori, osservatori e società coinvolte attendono con trepidazione l’epilogo della vicenda.
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