(Money.it) La riforma del Mes, le scadenze del Pnrr, lo stop alle auto benzina e diesel, ma anche gli aiuti di Stato e il fondo sovrano, oltre alla riforma del Patto di stabilità che resta a far da sfondo. Il governo guidato da Giorgia Meloni ha una serie di questioni da affrontare al più presto in Ue. O da evitare, in alcuni casi. La partita tra Roma e Bruxelles entra nel vivo e la presidente del Consiglio sa di essere attesa da tante e complicate battaglie.
Sono diversi, come visto, i punti su cui Meloni dovrà affrontare discussioni serrate in Ue. Tematiche slegate tra loro, ma intrecciate. Soprattutto nella testa della presidente del Consiglio, che vorrebbe arrivare quasi a una trattativa unica che tenga insieme tutti questi punti.
Peraltro non va dimenticato che c’è la questione migranti, su cui per il momento il governo sembra aver raccolto solo le briciole. Fondamentali, comunque, saranno i temi economici. E su questo, la storia recente ce lo insegna, le trattative tra Roma e Bruxelles non sono mai delle più semplici.
L’Ue pressa l’Italia sulla riforma del Mes
Nell’ultimo Consiglio europeo la pressione di Bruxelles sull’Italia per la ratifica della riforma del Mes è cresciuta. Siamo l’unico Paese a non aver ratificato il Meccanismo europeo di stabilità e ora, con i maggiori timori legati a una possibile crisi del sistema bancario dopo le turbolenze degli ultimi giorni, i partner europei insistono sul tema.
Meloni prova a prendere tempo, ma sa bene che dovrà fare in fretta, nonostante le divergenze in maggioranza. La discussione in Parlamento è attesa
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