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A partire dal 2024 per molti italiani non esisterà più il mercato tutelato dell’energia. Il servizio di tutela su luce e gas lascerà spazio al mercato libero per milioni di consumatori. Il passaggio è imminente e coinvolge otto milioni di persone considerate non vulnerabili e destinate quindi a diventare clienti della liberalizzazione completa del mercato energetico. Ma esattamente cos’è il mercato tutelato, in cosa si differenzia da quello libero e a chi si rivolge?
Cos’è il mercato tutelato dell’energia
Il mercato tutelato dell’energia è quello che permette a determinate tipologie di consumatori (gli utenti finali di ridotte dimensioni) di avere accesso a luce, gas, acqua, rifiuti e teleriscaldamento alle condizioni economiche e contrattuali fissate dall’ARERA e calibrate ogni trimestre. L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti è un’autorità amministrativa indipendente che determina la tariffa in base all’oscillazione del valore delle materie prime sul mercato. Come si forma il prezzo finale sulla bolletta lo abbiamo analizzato in questo articolo.
Viceversa, il mercato libero dell’energia è il risultato del processo di liberalizzazione delle forniture energetiche, cominciato in Italia nel 1999 con l’emanazione del decreto Bersani durante il governo D’Alema, proseguito nel 2007 con il decreto Bersani bis e la completa liberalizzazione e concluso nel 2017 con l’entrata in vigore del Ddl Concorrenza. In questo regime, ci sono numerosi fornitori presenti su piazza, ciascuno con offerte e piani tariffari differenti, e gli utenti hanno la libertà di scegliere l’operatore a cui rivolgersi per le proprie utenze, in base alle specifiche necessità.
A chi si rivolge il mercato tutelato dell’energia
A differenza del mercato libero che punta a superare il monopolio dell’Enel e promuovere l’efficienza, limitare le presenze di operatori dominanti ed eliminare la partecipazione dell’ARERA nel controllo dei costi dell’energia, il mercato tutelato si rivolge ai consumatori di ridotte dimensioni (le famiglie e le piccole imprese con meno di dieci dipendenti) che vengono considerati vulnerabili e che quindi devono ottenere una maggiore tutela. Nella categoria definita dei vulnerabili, rientrano sei principali tipologie di consumatori:
- di età superiore ai 75 anni;
- in condizioni economiche svantaggiate, che percepiscono un bonus sociale per disagio economico;
- in gravi condizioni di salute e che necessitano di apparecchiature mediche alimentate da energia elettrica;
- con disabilità;
- con un’utenza in un’abitazione in emergenza dopo eventi calamitosi;
- con un’utenza su un’isola minore non interconnessa.
Tutte quelle persone che non hanno questi requisiti vengono identificate come non vulnerabili e rientrano nel mercato libero, dove le tariffe sono stabilite esclusivamente dai fornitori che, in concorrenza tra loro, offrono differenti soluzioni contrattuali ai clienti. Naturalmente, nonostante la fine del servizio di tutela dal 2024, per chi rientra nella categoria dei vulnerabili non cambierà nulla, almeno per il momento.
Le differenze tra mercato tutelato e mercato libero
La principale differenza è nel modo in cui vengono definite le tariffe. Nel mercato tutelato i prezzi sono stabiliti dall’ARERA e sono uguali per tutti, indipendentemente dal fornitore: non c’è possibilità di scelta. Nel mercato libero i prezzi sono il risultato dell’incontro tra la domanda e l’offerta e i consumatori sono liberi di scegliere tra diversi operatori in concorrenza tra loro. Se un piano tariffario è considerato trop
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