(Money.it) I mercati si avviano verso la chiusura del primo trimestre 2023 con la seduta odierna, archiviando tre mesi che hanno visto turbolenze e crollo inaspettati.
Gli indici asiatici avanzano e con essi anche i futures azionari statunitensi ed europei, così come un indicatore delle azioni globali, destinate a un secondo guadagno trimestrale consecutivo, sottolineando l’ottimismo degli investitori di fronte alle scosse bancarie e ai tassi di interesse elevati.
Economia e finanza globali restano comunque in fermento, pressate da mutamenti repentini e incertezze che pesano ancora sul sentiment degli investitori. Inflazione, banche centrali, rinnovati timori di recessione, regolamentazioni di banche, rotte e alleanze commerciali: diversi sono i settori sotto stretta osservazione.
Nel concludere il trimestre, i mercati oggi guardano ad almeno 4 eventi considerati cruciali.
1. La Cina cresce, ma non convince
L’attività manifatturiera cinese è cresciuta a un ritmo più lento a marzo, secondo i dati ufficiali mostrati venerdì, sollevando dubbi sulla forza di una ripresa industriale post-Covid a fronte di una domanda globale più debole e di una flessione del mercato immobiliare.
Il settore dei servizi è stato più forte, con l’attività che si è espansa al ritmo più veloce in quasi 12 anni dopo la fine della politica cinese zero-Covid a dicembre, che ha dato impulso a trasporti, alloggi e costruzioni.
L’attività economica della Cina è ripresa nei primi due mesi del 2023. Gli economisti di Nomura hanno affermato che i dati forti suggeriscono che l’economia cinese ha raggiunto un “punto debole” dopo la fine delle misure di inasprimento immobiliare e la politica severa sui controlli dei contagi.
“Tuttavia, tra le tensioni geopolitiche in rapido peggioramento e le preoccupazioni finanziarie al di
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