(Money.it) Le azioni asiatiche hanno esteso il sell-off globale oggi, mentre i negoziati sul tetto del debito degli Stati Uniti non trovano ancora una soluzione.
Gli indici cinesi hanno cancellato i loro guadagni accumulati finora nel 2023, a causa delle crescenti preoccupazioni per le prospettive dell’economia del paese e la possibilità di un default statunitense che si concretizza ogni giorno di più.
L’indice di riferimento cinese CSI 300 delle azioni quotate a Shanghai e Shenzhen è sceso fino all’1%, spingendo le perdite da inizio anno dell’indice al 2% se si tiene conto del deprezzamento del renminbi rispetto al dollaro. A Hong Kong, l’indice Hang Seng China Enterprises è diminuito fino all’1,6%.
I mercati sono in preda all’incertezza su cosa accadrà, con poche rassicurazioni sia dagli Usa, intrappolati in uno stallo che ora ha i giorni contati e da dinamiche complesse a livello geopolitico. Sullo sfondo, infatti, guerra in Ucraina e conflitto a distanza tra Pechino e Washington continuano a preoccupare.
Mercati crollano sotto il peso del debito Usa e non solo
Le ultime perdite per le azioni cinesi seguono dati economici deludenti che suggeriscono che la ripresa del paese dalle severe restrizioni per il Covid ha iniziato a bloccarsi. I numeri ufficiali di questo mese hanno mostrato una disoccupazione record tra i giovani, con un disoccupato su cinque.
“La maggior parte degli investitori non è sicura delle prospettive del mercato cinese”, ha affermato Dickie Wong, responsabile della ricerca presso Kingston Securities a Hong Kong. Wong ha sottolineato che il governo cinese al momento non può davvero “fare nulla contro la d
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