Mercati emergenti: perché preferirli a quelli sviluppati

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) I mercati emergenti sono una delle aree a cui guardare per il prossimo futuro secondo Alex Merla, head of Wholesale, Southern Europe di HSBC AM. Infatti, anche se BCE e Fed saranno costrette dalla recessione ad abbassare i tassi di interesse nel prossimo anno, fattore positivo per le Borse, le valutazioni fanno preferire paesi come India e ASEAN, in particolare l’Indonesia, che presentano interessanti prospettive di crescita e in cui le Banche centrali sono state più rapide di BCE e Fed a intervenire per contenere l’inflazione.

Iniziamo a tracciare lo scenario in cui si dovranno muovere gli investitori. La recessione arriverà o no? E se sì, quando? Quanto sarà profonda?

Alex Merla, head of Wholesale, Southern Europe di HSBC “La restrizione monetaria attuata nel corso dell’ultimo anno e mezzo da Federal Reserve e Banca centrale europea genera una stretta nelle condizioni finanziarie e delle conseguenze sull’economia. La view di HSCB AM è che la recessione ci sarà ma sarà leggera, circa 1,5 punti percentuali di descrescita, sia in Europa che negli USA. Arriverà prima negli Stati Uniti, nel corso del quarto trimestre del 2023 o nel primo del 2024 e, con un trimestre di ritardo, colpirà anche il Vecchio continente. I mercati finanziari al momento non scontano ancora questo scenario. Le Borse hanno mantenuto un atteggiamento rialzista mentre tra le obbligazioni gli spread sono ancora stretti. Per questo motivo, manteniamo un atteggiamento cauto sui mercati sviluppati”.

E per quanto riguarda l’inflazione?

“L’inflazione è in discesa e continuerà a ridursi fino a tornare verso il 2% nel 2024 sia negli Stati Uniti che in Europa. Bisogna però distinguere tra inflazione headline e inflazione core. È a quest’ultima che guardano le Banche centrali nelle loro scelte di politica monetaria. I prezzi al consumo core, al netto delle componenti più volatili di alimentari ed energia, è ancora forte, soprattutto nel settore dei servizi”.

Quindi cosa faranno le Banche centrali?

“Staranno molto attente ai dati economici in u


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