Mercati azionari: bull market poco affidabile ecco perché

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) Con Cristian Delle Fratte, responsabile clienti istituzionali di EasyMarkets ci siamo sentiti a metà del mese di marzo, poco dopo la crisi delle banche regionali statunitensi e il crollo del Credit Suisse. In quell’occasione i mercati azionari stavano scendendo con forza. Per Delle Fratte si trattava di una “correzione fisiologica” e in effetti, dopo quel momento di sbandamento, i mercati hanno ricominciato a salire. Borsa&Finanza è tornata a interpellare il responsabile clienti istituzionali di EasyMarkets, piattaforma di trading online nata nel 2001, per avere una view sul secondo semestre dell’anno.

Oggi le Borse sono reduci da un rally. In che scenario di investimento ci troviamo?

“In uno scenario molto difficile da comprendere e da analizzare in maniera corretta. Secondo i numeri saremmo entrati in un bull market in quanto l’S&P500 ha guadagnato oltre il 20% rispetto ai minimi di ottobre. Io però faccio fatica a ritenere questo bull market sostenibile in quanto è stato trainato dai pochissimi titoli collegati all’intelligenza artificiale. Se andiamo ad analizzare l’indice S&P500, 492 titoli mostrano una performance poco variata, i restanti hanno realizzati guadagni enormi”.

Chi sono i compratori che hanno spinto il rally?

“Sicuramente i fondi di investimento. Gli istituzionali hanno posizioni prevalentemente long. Gli speculatori invece hanno l’esposizione short più alta degli ultimi venti anni. Di certo i mercati hanno vissuto un momento di euforia legato all’esplosione dell’intelligenza artificiale ma non basta. Dobbiamo guardare agli indicatori economici. Quello che abbiamo visto finora sul mercato non mi sembra agganciato alla situazione economica che potremmo vedere nei prossimi mesi”.

Mi sembri molto prudente sui mercati azionari.

“Chi ha cavalcato i mercati azionari al rialzo finora è stato bravo ma io oggi, a questi prezzi, non comprerei. Attenderei una correzione che generalmente si verifica nei mesi estivi. Molto spesso in settembre, mentre luglio di solito è un mese positivo per le Borse. Preferirei rientrare a valori più bassi di quelli attuali”.

Più i mercati azionari corrono più le Banche centrali si sentono autorizzate a tirare a loro volta la leva dei tassi di interesse, giusto?

“Esatto, è un braccio di ferro. Credo che fino a quando la Federal Reserve vedrà un mercato del lavoro forte proseguirà nella politica monetaria restrittiva. In ogni caso, storicamente, tassi di interesse a livelli così elevati innescano un rallentamento dell’economia. In questo momento bisogna monitorare i dati sul mercato del lavoro e sui servizi che potrebbero deteriorarsi in maniera rapida. Le gente spende fino a quan


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