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L’estensione globale degli Archi d’oro è appena diventata un po’ più piccola.
McDonald’s ha confermato giovedì che lascerà il Kazakistan solo sei anni dopo aver aperto la strada nella nazione dell’Asia centrale. Bloomberg riferisce che il motivo dell’uscita è che il Kazakistan dipende fortemente dalla Russia per le importazioni di carne, e l’invasione russa dell’Ucraina ha significato che McDonald’s ha vietato ai franchisee locali di acquistare polpette di hamburger russe, il più infelice dei pasti.
No, non faremo battute su Borat
McDonald’s è stata una delle tante aziende occidentali a imporre le proprie sanzioni alla Russia dopo l’invasione. La catena iperamericana ha impiegato un po’ più di tempo della maggior parte, ma nel maggio 2022, 32 anni dopo aver stabilito il suo primo avamposto dietro la cortina di ferro appena sollevata, McDonald’s ha lasciato la Russia del tutto. I suoi ristoranti sono stati frettolosamente rinominati, così frettolosamente che sono emerse foto di pacchetti di salsa russa con il logo di McDonald’s scarabocchiato con un pennarello indelebile.
Il ritiro dal Kazakistan mostra come le conseguenze della guerra di Putin si stiano riversando nelle economie vicine. Il Kazakistan non è stato in grado di rinnovare la sua catena di approvvigionamento di polpette di manzo per soddisfare la politica di McDonald’s:
- Il Kazakistan è il nono paese più grande al mondo per superficie e l’utilizzo di fornitori europei o locali si tradurrebbe in costi di trasporto e trasporto insostenibili, hanno riferito fonti a Bloomberg.
- Ciò avviene poco dopo che McDonald’s ha anche tolto i diritti di franchising dai suoi ristoranti in Bosnia-Erzegovina, anche se ciò ha avuto meno a che fare con la guerra che con una serie di scandali tra cui l’affitto non pagato.
Danno collaterale: Lo stesso giorno in cui il Kazakistan ha pianto la perdita di Ronald McDonald, il governo degli Stati Uniti ha annunciato che avrebbe fornito aiuti finanziari a un’altra economia distrutta dalla guerra. Gli Stati Uniti concederanno alla Moldavia colpita dalla crisi, che confina con l’Ucraina, 30 milioni di dollari. Lo adorano.
–Isobel Asher Hamilton