McDonald’s ha subito una sconfitta legale contro la catena di fast food irlandese Supermac’s. Un tribunale dell’Unione Europea ha stabilito che il colosso americano non può rivendicare in esclusiva il nome “Big Mac” per i suoi hamburger di pollo. La lunga disputa ha avuto inizio nel 2017, quando Supermac’s ha chiesto la revoca del marchio “Big Mac” di McDonald’s nell’UE. La richiesta è stata avanzata dopo che McDonald’s si era opposto alla registrazione del marchio di Supermac’s nell’area europea.
L’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) aveva inizialmente accolto la richiesta di Supermac’s, ma successivamente, in appello, aveva confermato la protezione del marchio “Big Mac” per gli hamburger di manzo di McDonald’s. Tuttavia, mercoledì scorso, il Tribunale di Lussemburgo ha ribaltato parzialmente la decisione dell’EUIPO, stabilendo che McDonald’s non può rivendicare la protezione per la versione di pollo del famoso panino.
La sentenza del Tribunale di Lussemburgo
Il Tribunale ha dichiarato che McDonald’s non ha dimostrato l’uso effettivo del marchio contestato per quanto riguarda i “panini al pollo”, gli “alimenti preparati con prodotti a base di pollame” e i servizi correlati. Questo significa che McDonald’s può continuare a utilizzare il marchio “Big Mac” per i suoi hamburger di manzo, ma non per il Chicken Big Mac, il quale contiene due cotolette di pollo, formaggio, lattuga, cipolle, cetrioli sottaceto e la famosa salsa Big Mac.
Il Chicken Big Mac è più diffuso al di fuori dell’Unione Europea. McDonald’s ha la possibilità di appellarsi alla decisione presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea, la più alta corte del blocco.
Le reazioni delle parti coinvolte
In un comunicato ufficiale, McDonald’s ha riconosciuto la sentenza, affermando che non pregiudica il diritto della società di utilizzare il marchio “Big Mac” per i suoi prodotti di manzo. Pat McDonagh, amministratore delegato di Supermac’s, ha accolto con favore la decisione del tribunale, definendola una sentenza di “buon senso”.
“L’obiettivo originario della nostra richiesta di annullamento era quello di far luce sull’uso prepotente del marchio da parte di questa multinazionale per soffocare la concorrenza“, ha dichiarato McDonagh in una nota. Ha aggiunto che la sentenza rappresenta “una vittoria significativa per le piccole imprese di tutto il mondo“, mettendo in evidenza l’importanza della decisione per le aziende più piccole che cercano di competere con le grandi multinazionali.