Maternity blues: condizione psico-fisiologica causata dallo squilibrio ormonale

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura

Non è come la depressione post-partum: si manifesta entro 15 giorni dal parto, generalmente il terzo/quarto giorno dopo il parto e si protrae per circa due settimane

Il baby blues è una condizione psicofisiologica che le donne sperimentano dopo il parto in circa l’80% dei casi. Questa condizione è caratterizzata da sentimenti di inferiorità, crisi di pianto, tristezza, disturbi del sonno, sbalzi d’umore e disturbi dell’appetito. Si manifesta dal terzo/quarto giorno dopo la nascita. È principalmente causato da uno squilibrio ormonale dopo il parto che fa precipitare i livelli di progesterone ed estrogeni. Questo calo dei livelli ormonali può portare a una maggiore irritabilità, nervosismo e ansia. Pertanto, la condizione si risolve spontaneamente in circa due settimane, e il rimedio consiste principalmente nel sostegno e nella rassicurazione di chi è vicino alla giovane madre. Tuttavia, riconoscere i segnali premonitori e saperli distinguere dalla depressione postpartum è fondamentale per poter intervenire (nel secondo caso) precocemente ed efficacemente.

Il blues della maternità è uno dei tre tipi di disturbi che una donna può sperimentare dopo il parto. In effetti, questa è la malattia più comune, che colpisce circa l’80% delle donne che partoriscono. Segue la depressione postpartum, che colpisce circa il 10% delle donne, e infine la psicosi postpartum, la cui frequenza è compresa tra lo 0,1 e lo 0,2%.

Ma mentre il blues postpartum e la depressione postpartum hanno molti punti di contatto e presentano manifestazioni molto simili, la psicosi postpartum è caratterizzata dalla presenza di allucinazioni che molto spesso colpiscono i bambini stessi.

Pertanto, la valutazione da parte di un professionista della salute mentale perinatale è necessaria per verificare e stabilire il grado di disagio al fine di intervenire se necessario e prevenire la comparsa di un disturbo come la depressione.

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