(Money.it) La Camera ha approvato la proposta di legge per far diventare la maternità surrogata un reato universale, con 166 voti favorevoli, 109 contrari e 4 astenuti. Con dinamiche politiche quanto meno inaspettate, dunque, la proposta passa ora al Senato per l’eventuale approvazione definitiva. Continuano, però, a esserci diverse perplessità a riguardo.
Cos’è un reato universale e cosa si rischia
Il diritto penale viene di norma applicato su base territoriale, questo significa che è punibile chi commette nel territorio italiano i reati previsti dal nostro Codice penale ed è sempre quest’ultimo a indicare le pene. Per esempio, chi commette un furto in Italia è punibile ai sensi dell’articolo 624 cp, con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 154 a 516 euro.
Il cittadino italiano che, invece, commette un reato all’estero può essere processato in Italia, ma soltanto se la condotta incriminata è un reato in entrambi i Paesi. Per fare un secondo esempio, alcuni Stati islamici puniscono i comportamenti blasfemi – tra cui le bestemmie – con la pena di morte, ma questo non vuol dire che ci sia punibilità in Italia (dato che il reato in questione è stato depenalizzato e comunque non riguardava una fattispecie così ampia). Viceversa, non si punisce in Italia la condotta commessa in uno Stato laddove sia legale.
Esistono però delle dovute eccezioni a questo principio di territorialità, riservate ai reati più gravi, tra cui crimini tremendi come quelli di guerra, la pedofilia, il genocidio e lo stupro di guerra. Questi reati sono infatti annoverati dall’articolo 7 del Codice penale fra quelli perseguibili dall’ordinamento, pur quando commessi all’estero.
Ecco perché si parla di “reato universale”, intendendo un illecito
© Money.it