Marina Abramović al San Carlo di Napoli per ricordare Maria Callas

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Mercati americani, i titoli azionari quortati a Wall Street
Analisi dei titoli azionari quotati a Wall Street come Amazon, Tesla, Microsoft, Facebook, Walmart, Roku, 3M, American Express, Amgen, Apple, Boeing, Caterpillar, Chevron, Cisco, Coca-Cola, Goldman Sachs, Home Depot, Honeywell, IBM, Intel, J&J, JPMorgan, McDonald’s, Merck&Co, Nike, Procter&Gamble, Salesforce.com,The Travelers

Rivivere la Callas in uno dei teatri più belli del mondo. Uno spettacolo da non perdere dal 13 al 17 maggio

Marina Abramović, serba ma statunitense d’azione, ha presentato durante una conferenza stampa che si è tenuta nel Foyer del Teatro San Carlo la sua nuova opera “7 Deaths of Maria Callas” dedicata al soprano che ha fatto sognare il mondo intero e che potrà essere visto in scena dal 13 al 17 maggio.
Marina Abramović é infatti una delle artiste più conosciute al mondo per le sue performance che lasciano senza fiato. Durante la conferenza stampa ha detto: “Amo il San Carlo, amo Maria Callas e amo Napoli. Ho un sodalizio artistico molto consolidato con Napoli fin dagli anni ’70, questa città mi ha sempre dato la possibilità di presentare lavori che sono diventati capisaldi della mia carriera. Quando è arrivato l’invito del San Carlo per 7 Deaths of Maria Callas mi sono sentita estremamente onorata e fortunata per l’importanza storica di questo Teatro. Questo mio progetto a cui ho pensato per oltre venti anni, non poteva trovare casa migliore. La mia storia con la Callas inizia molti anni fa, quando avevo 14 anni sedevo nella cucina di mia nonna che aveva sempre la radio accesa: tra belle e cattive notizie, musica folk, musica classica, ad un certo punto ascolto una voce: ricordo di essermi alzata in piedi ed essermi messa a piangere. Non avevo idea di chi fosse quella voce, era una voce di donna e lo speaker disse che si trattava di Maria Callas. E’ stata la prima volta che l’ho ascoltata e ricordo la mia reazione di profonda emozione a quel canto. E il resto è storia. Più avanti ho trovato tante similarità tra la mia vita e la vita della Callas. Entrambe abbiamo avuto madri forti, estremamente ambiziose, che un po’ ci hanno rubato l’infanzia spingendoci verso la nostra carriera. E poi il suo grande sentimento per Onassis, il suo grande amore, fino alla morte di crepacuore. Nella mia vita è successo qualcosa di simile, il mio lavoro mi ha salvata. E’ per questo che ho voluto fare questo omaggio alla Callas, morta a soli 53 anni tragicamente come gran parte delle protagoniste donne delle opere da lei cantate”. 

Condividi questo articolo
Exit mobile version