Per le lavoratrici che hanno svolto la maternità al di fuori di un rapporto di lavoro attivo, esiste la possibilità di richiedere l’accredito dei contributi figurativi. Questo permette di considerare il periodo di maternità come utile ai fini pensionistici, senza dover versare contributi aggiuntivi. È un’operazione non onerosa, regolata dall’articolo 25 della legge 151/2001, e richiede di presentare una domanda all’INPS.
Cosa prevede il riscatto dei contributi maternità?
Se invece si desidera valorizzare un periodo di maternità non coperto da contribuzione ai fini pensionistici, è possibile ricorrere al riscatto dei contributi. Questa operazione è onerosa e permette di contare quei periodi di maternità nella propria carriera lavorativa, pur non avendo versato contributi in quei periodi. È un’opportunità particolarmente interessante per le lavoratrici autonome che durante il periodo di maternità erano iscritte alla gestione separata senza obbligo di contribuzione.
Quali sono i requisiti per richiedere il riscatto o l’accredito dei contributi maternità?
Per poter beneficiare del riscatto o dell’accredito dei contributi maternità, è necessario essere iscritti alla previdenza, senza però percepire una pensione, al 27 aprile 2001. Inoltre, nel caso dell’accredito, è richiesto di avere almeno cinque anni di contribuzione versata in costanza di rapporto di lavoro.
In conclusione, le lavoratrici che hanno svolto la maternità al di fuori di un rapporto di lavoro attivo hanno la possibilità di valorizzare questo periodo ai fini previdenziali. Grazie al riscatto o all’accredito dei contributi maternità, è possibile garantirsi una maggiore tutela pensionistica e assicurare un futuro più sereno. Rimanere informati sui propri diritti previdenziali è fondamentale per poter pianificare al meglio la propria situazione economica e previdenziale.