(Money.it) Il 1° maggio, come ogni anno in Italia e in molti Paesi del mondo, si celebra la Festa dei lavoratori o Festa del lavoro. La data di questa ricorrenza non è casuale e fa riferimento ai fatti che hanno portato i lavoratori nelle strade americane a scioperare contro lo sfruttamento sul posto di lavoro.
La Festa dei lavoratori, oggi celebrata con il tradizionale concertone di Piazza San Giovanni a Roma, viene «canonizzata» a Parigi il 20 luglio del 1889. Quella che viene chiamata “festa” nasce però nel sangue di una lotta per i diritti di chi lavorava e che, nelle piazze e nelle strade, ha perso la vita negli scontri con la polizia. La Festa del lavoro nasce dai fatti negli Usa, ma oggi il «Labor Day» – così viene chiamato – si tiene il primo lunedì di settembre, differenziandosi dagli altri Paesi.
C’è chi si domanda se ha ancora senso ricordare la Festa dei lavoratori il 1° maggio o se il sistema è ormai cambiato in favore di questi. Abbandonare la “festa” vorrebbe però dire che non c’è più motivo di preoccuparsi per le condizioni di lavoro nel nostro Paese e a ben vedere non è così. Il 1° maggio 2023 il governo Meloni presenterà il decreto Lavoro, un gesto simbolico e che secondo alcuni commentatori serve a indebolire il 1° maggio e a contrapporre i lavoratori poveri dai poveri senza lavoro.
Le origini del 1° maggio: la storia delle lotte operaie
La Festa dei lavoratori del 1° maggio è legata alle manifestazioni che si tennero a Chicago nel maggio del 1886. Le pri
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