Mafia, cos’è il concorso esterno e perché Nordio vuole cambiarlo

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Il ministro Nordio è di nuovo al centro della polemica, questa volta per aver dichiarato l’intenzione di cambiare il concorso esterno riguardo alla mafia. Da martedì, quando il Guardasigilli ha parlato della questione, sono piovute critiche e accuse pesantissime che coinvolgono l’intero governo. Qualcuno vuole infatti vedere questa decisione come un favoritismo alle mafie, una sorta di escamotage per lasciare impunito chi favorisce la criminalità organizzata senza farne parte, proprio come un politico o un pubblico ufficiale che spianano la strada in cambio di favori.

Di fatto, è di questo che tratta il concorso esterno in associazione mafiosa, ma non pare proprio che le intenzioni del ministro siano di ammorbidire la legge. Se la preoccupazione sulla deterrenza della mafia è legittima e comprensibile, non si può però trarre conclusioni affrettate e inconsapevoli. Bisogna prima capire che cos’è il concorso esterno e in che modo Nordio vuole cambiarlo.

Concorso esterno in associazione mafiosa, cos’è

Con concorso esterno in associazione mafiosa i giudici fanno spesso riferimento ai reati di favoreggiamento della mafia da parte di persone che non ne fanno parte. In realtà, come ha sottolineato anche il Guardasigilli, questa fattispecie non esiste nel nostro ordinamento. Nessun articolo del Codice penale fa riferimento al concorso esterno, anche perché questa locuzione appare estremamente contradditoria.

Come può esserci concorso in un reato e esteriorità allo stesso tempo? Il concorso esterno non è altro che una creazione giurisprudenziale, volta a inquadrare in modo più mirato la posizione illecita dei favoreggiamenti alla mafia da parte di soggetti che non sono direttamente coinvolti nell’organizzazione


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