L’UE cerca pianeti simili alla Terra: la missione Plato dell’Esa

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura

Ci sono pianeti simili alla Terra? L’UE cerccherà questa risposta grazie alla missione Plato dell’Esa che ha ricevuto il via libera per la costruzione di Payload.

Anche il Belpaese è sttao coinvolti in questa missione sotto il coordinamento dell’Agenzia spaziale italiana.  Plato – Planetary Transits and Oscillations of stars – è la terza missione  del programma Cosmic Vision dell’Esa ed il suo obiettivo è trovare e studiare sistemi planetari extrasolari puntando, particolarmente, sulle proprietà dei pianeti terrestri nella zona abitabile attorno a stelle simili al Sole. Plato inoltre  studierà l’attività sismica nelle stelle consentendo la caratterizzazione precisa della stella ospite del pianeta, inclusa la sua età.

Inoltre saranno realizzati  in serie di 26 sofisticati telescopi (Plato Camera) per studiare le caratteristiche di esopianeti,  molto simili alla Terra, cheorbitano intorno a stelle simili al Sole. L’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nazionale di Astrofisica stanno eseguendo test e collaudi di questi telescopi con un team costituito da più di 100 scienziati e ingegneri dell’Esa divisi in due commissioni: una per il Satellite e una per il Payload. Plato opererà a circa -90 °C – sono state verificate con una nuova tecnica di test sviluppata dall’appaltatore principale del satellite, la Ohb System Ag.

Luca Valenziano dell’Inaf, Project Manager delle Plato Camera afferma: “Il Team di sviluppo dei telescopi, guidato dall’Inaf, ha coordinato con grande efficacia le attività in questi due frenetici anni nonostante la pandemia abbia reso quasi impossibile visitare i laboratori dei partner internazionali. Il traguardo intermedio raggiunto con questa Milestone ci rende orgogliosi e fiduciosi per l’impegnativa fase di costruzione degli strumenti che vedrà i ricercatori italiani in prima fila in quasi ogni ambito di questa complessa, ambiziosa missione”.

Un altro successo utaliano di questa missione è che  il computer di bordo che serve il Payload è costruito negli stabilimenti di Livorno dalla Kayser Italia.

Mario Salatti, Program manager di Asi per lo sviluppo della parte ottica dei telescopi, parla di Plato dicenso: “è una missione straordinaria perché introduce, per certi versi, filosofie di produzione di serie nell’ambito spaziale laddove normalmente si impiegano strumenti unici, prototipi. La necessità di produrre 26 camere sostanzialmente identiche tra loro ha posto difficoltà inedite sia sul fronte dello sviluppo di un payload così complesso, sia sul fronte del satellite che dovrà gestirlo in maniera ottimale in volo. La Critical Milestone Review è stato un passo necessario per Plato: il fatto di averla superata con successo dà una ulteriore carica ai membri del team per affrontare la seconda e conclusiva fase implementativa della missione aggiunge il Program manager Asi che invia un grande plauso al gruppo di tecnologi, ricercatori e ingegneri italiani impegnati a vario livello nello sviluppo del payload”.

 

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