(Money.it) Sanzioni contro la Russia: quali effetti? Una domanda più volte indagata da analisti ed esperti di economia, la cui risposta varia in base ai punti di osservazione.
Quello che si può sottolineare, infatti, è che certamente la guerra in Ucraina, con le misure di ritorsione contro Mosca avviate da Ue e Stati Uniti hanno avuto un impatto. Il conflitto stesso ha cambiato rotte commerciali, relazioni tra Stati, scambi di materie prime.
Un’analisi su come la Russia sta gestendo i settori chip, gas e petrolio anche aggirando le sanzioni.
La macchina delle sanzioni contro Mosca è complessa
Un’analisi di Bloomberg fa luce su come il sistema sanzionatorio, soprattutto europeo, sia più complesso di quanto si possa credere.
Mosca, per esempio, sembra lavorare con successo attorno alle sanzioni dell’Unione Europea e del G7 per assicurarsi semiconduttori cruciali e altre tecnologie per la sua guerra in Ucraina, secondo un alto diplomatico europeo.
Le importazioni russe in generale sono tornate in gran parte ai livelli prebellici del 2020 e l’analisi dei dati commerciali suggerisce che chip avanzati e circuiti integrati realizzati nell’Ue e in altre nazioni alleate vengono spediti in Russia attraverso paesi terzi come la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e il Kazakistan.
I paesi europei e del G7 hanno introdotto più cicli di sanzioni dall’invasione dell’Ucraina un anno fa, nel tentativo di degradare la macchina da guerra russa e minare la sua economia. I dati suggeriscono che il reale impatto in alcune aree è finora inferiore a quello che i funzionari speravano.
Anche le spedizioni dalla Cina alla Russia sono aumentate, con Pechino che svolge un ruolo sempre più importante nell’approvvigionamento di Mosca, ha aggiunto il diplomatico.
L’Ue ha sanzionato quasi 1.500 persone, limitato le esportazioni di centinaia di beni e tecnologie e preso di mira molte delle principali fonti di reddito di Mosca. Ma alcuni funzionari temono che il blocco manchi ancora di un apparato efficace per applicare tali misure e sia in ritardo rispetto agli Stati Uniti.
Con una storia più lunga di sanzioni contro potenze straniere, gli Stati Uniti hanno un’agenzia centralizzata, procedure più efficienti per la raccolta di informazioni, nonché una legislazione rigorosa e gli strumenti per far rispettare le regole in patria e all’estero.
Nell’Ue, l’applicazione è uno sforzo patchwork che spetta principalmente agli Stati membri. Mentre la Commissione europea, il braccio esecutivo del blocco, monitora l’attuazione e fornisce orientame
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